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News

22.04.2023
A Trieste un’escursione scientifico-naturalistica per parlare di ricerca e innovazione
Dallo scioglimento dei ghiacciai dell’Artico all’assorbimento della CO2 da parte degli oceani, dalle azioni di adattamento climatico e mitigazione allo sviluppo di tecnologie verdi. Sono le tematiche sviscerate nell’arco dei 12 km che circa 70 tra scienziati e scienziate e addetti/e alla ricerca hanno percorso ieri in attesa della Giornata Mondiale della Terra (oggi), nell’ambito dell’iniziativa “Passi verso la neutralità climatica” organizzata a Trieste dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park. Tre tappe ufficiali con dirette sui social (disponibili qui), per raccontare come sta il Pianeta, come stanno gli oceani e illustrare alcune delle tecnologie verdi allo studio, a cui si sono aggiunte tante altre piccole soste non programmate in cui il desiderio di condivisione ha spinto ricercatrici e ricercatori – diventati per la giornata pellegrini con zaino, bastoncini e scarpe da trekking – a raccontare il proprio lavoro: dall’orogenesi alpina con la formazione dei flysch alla biodiversità del territorio (Il Friuli Venezia Giulia è una dell’area europee con la maggiore biodiversità), dal problema delle emissioni generate dai trasporti allo stoccaggio delle batterie. Testimonial e ospite speciale della giornata Sara Zambotti, giornalista conduttrice del noto programma radiofonico Caterpillar (Rai Radio2), professionista interessata e attenta ai temi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. La giornalista ha camminato assieme al gruppo e ha dialogato con gli scienziati durante tutto il percorso, nonostante la pioggia che non ha spaventato i 70 pellegrini. Passi versi la neutralità climatica nasce da un’idea della Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, con l’obiettivo di facilitare il dialogo tra scienza e società, anche fuori dai laboratori; l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, l’Istituto di Scienze Polari-CNR, l’Università degli studi di Trieste e l’Immaginario Scientifico ed è in partnership con SHARPER Trieste – la Notte Europea dei Ricercatori 2023. “Passi verso la neutralità climatica nasce con l’obiettivo di cercare nuove modalità che meglio rappresentino la scienza e i suoi risultati, molto spesso di difficile comprensione per i non addetti” ha dichiarato la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo. “Il linguaggio scientifico, infatti, può costituire una barriera tra questi due mondi, un ostacolo da abbattere. Per questa ragione, come ente di ricerca, sperimentiamo nuovi modi con cui comunicare per raggiungere la cittadinanza. Il cammino è un po’ una metafora di questo processo, una sorta di progressivo avvicinamento dall’altopiano carsico al centro della città”. Area Science Park è un ente attento ai temi connessi alla sostenibilità, alla transizione digitale e green.  Da anni, infatti, sostiene progetti di innovazione con focus sulla transizione verde (es. progetti per lo smaltimento della vetroresina delle barche da diporto, per il riciclo degli scarti di lavorazione della filiera del caffè, per la realizzazione di una valle dell’idrogeno); è, inoltre, attento all’efficientamento energetico del suo parco scientifico e tecnologico (80.000 mq di superficie) e ha di recente avviato un progetto di car pooling per la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dalla mobilità sistematica casa-lavoro.
Istituzionale sostenibilità transizione verde
20.04.2023
Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo: anche Area Science Park tra i protagonisti del podcast che celebra i talenti italiani
15 aprile: la data coincide con l’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci, genio del Rinascimento italiano, che ha influenzato con i suoi studi e le incredibili invenzioni generazioni di scienziati in tutto il mondo. La Giornata della Ricerca Italiana del Mondo 2023 (#GRIM2023),  celebrata congiuntamente dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rappresenta un tributo ai talenti italiani che lavorano nei laboratori d’eccellenza in tutti i continenti, onorando la nostra grande tradizione scientifica e di ricerca. Tra le varie iniziative messe in campo una puntata di approfondimento del podcast “Voci dalla Farnesina” realizzato dal MAECI, dedicata alla #GRIM2023, grazie al contributo di protagonisti del sistema italiano della ricerca e dell’innovazione. Tra questi anche Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park che racconta: “I ricercatori italiani hanno la capacità di risolvere problemi che non necessariamente sono di stretta competenza specialistica. Prevalgono – rispetto ad altri contesti – la creatività, la flessibilità e l’inventiva. Si tratta proprio di una vivacità intellettuale e di una capacità di approcciare il problema sotto punti di vista e prospettive diverse da quelle standard”. Dalla meccanica computazionale, alla robotica, passando per i cambiamenti climatici e il settore farmaceutico: le voci che si inanellano nel podcast costruiscono un quadro estremamente dinamico e ambizioso di progetti di ricerca nazionali ed esteri. Le altre voci raccolte sono di: Giuseppe Pastorelli (Direttore centrale per la Promozione integrata e l’Innovazione alla Farnesina), Francesco Ubertini (Professore ordinario di Scienza delle costruzioni presso l’Università di Bologna e Direttore del CINECA), Chiara Montanari (ingegnere e life explorer), Giorgio Metta (Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova), Federico Parietti (Co-Founder e CEO di Multiple Labs), Anna Maria Bernini (Ministero dell’Università e della Ricerca e dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica). Per ascoltare il podcast completo clicca qui.
Istituzionale
12.04.2023
“Edilizia 2040: quale futuro?”, un Report per immaginare il domani del comparto delle costruzioni
A cosa serviranno le case nel futuro? Le città saranno emblemi della sostenibilità o luoghi per sopravvivere? E quali saranno le competenze che gli imprenditori edili dovranno avere per gestire modelli di business basati sui dati e generare sostenibilità? Questi alcuni dei temi trattatati dal report “Edilizia 2040, quale futuro?” in cui vengono raccontati i risultati di LICoF, Laboratorio dell’Immaginazione sulle Costruzioni Future. Avviato a novembre 2020 su iniziativa di ANCE FVG e di Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, LICoF ha coinvolto il sistema della ricerca, dell’innovazione e il mondo produttivo in un percorso di studio e analisi finalizzato a immaginare glie scenari futuri della filiera edile. La metodologia applicata dal laboratorio LICoF s’ispira al foresight tecnologico, uno strumento che permette di individuare le tecnologie emergenti in base alle tendenze e all’analisi dei contesti, identificandone il potenziale impatto sulla società, l’economia e l’ambiente. Al laboratorio, durato circa dodici mesi, hanno contribuito 30 professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati, manager del settore culturale e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di realizzare un “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni, per analizzare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business. Lo studio, che ha come autori Carla Broccardo, Francesco Mazza, Fabio Millevoi, individua quattro scenari possibili che si susseguono via via da un futuro distopico a uno desiderabile, in cui umanità, tecnologia e ambiente si riconciliano. Un lavoro che ha richiesto un uso creativo delle informazioni per produrre idee e punti di vista che sfidino il presente: “Un metodo – spiega Fabio Millevoi, Direttore di ANCE Friuli Venezia Giulia – che LICoF ha seguito per mettere a fuoco i 4 scenari descritti in questo report e che potranno sembrare inusuali, apparire esagerati o forse provocatori ma che, spero, saranno in grado di trasportare il lettore in aree estranee e sconosciute. Non si tratta di prevedere il futuro esatto, ma di prendere decisioni migliori oggi sulla base degli scenari che abbiamo immaginato e che, ricordo, non sono previsioni ma storie che raccontano di possibili futuri alternativi”. Le azioni strategiche da intraprendere Ecco, quindi, che vengono individuate le possibili azioni strategiche, utili al comparto costruzioni per sviluppare i propri modelli di business di qui al 2040 e reagire con prontezza a situazioni ed eventi non desiderati che potrebbero verificarsi. La prima è la “costruzione industrializzata”, la prefabbricazione, la modularità e i processi offsite, che ibridano la manifattura con l’edilizia, stanno spostando la parte della catena del valore dal cantiere alla fabbrica. E quando il processo costruttivo avviene in fabbrica, i materiali possono essere gestiti con maggiore efficienza, con processi di assemblaggio più precisi e con un minor spreco di risorse. Si passa quindi all’“edilizia circolare”, in cui gli edifici cominciano ad essere sempre più considerati banche di materiali, diffondendo a tutta la filiera le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo. È poi la volta della “decarbonizzazione dell’industria del cemento”, in cui le aziende dovranno identificare i percorsi migliori verso la decarbonizzazione attraverso i progressi operativi e l’innovazione tecnologica, sfruttando le opportunità lungo tutta la catena del valore dell’edilizia sostenibile. Segue la “progettazione in BIM (Building Information Modeling)”, strumento che dovrebbe avere nei prossimi tre anni sempre più diffusione sia per le prescrizioni di legge sia perché aiuta a ridurre i costi del ciclo di vita dell’edificio/infrastruttura, minimizza gli errori di progettazione, ottimizza la gestione dei progetti e supporta la progettazione sostenibile. Infine, la “riduzione dell’impatto ambientale con l’utilizzo di tecnologie”, grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale, in grado di suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energetici, idrici ed emissioni inquinanti. “Il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future è stato per Area Science Park un esperimento condotto al di fuori dei classici laboratori. – scrive la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nella prefazione del report – La sfida in cui ci ha coinvolto ANCE FVG è stata mettere a fuoco gli scenari delle città del futuro derivanti dall’attuazione di digitalizzazione e sostenibilità nell’edilizia e nell’urbanistica. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, con l’augurio che si possa disporre di un ulteriore strumento conoscitivo di supporto allo sviluppo del mondo imprenditoriale”. Il Report sarà Presentato a Seed, Festival Internazionale di Architettura che si terrà ad Assisi dal 24 al 30 aprile. Per scaricare il report clicca qui
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
06.04.2023
Progetto LIVER-BRAIN “Rita Moretti”
La Fondazione Italiana Fegato ONLUS ha deciso di assumersi il compito di proseguire la ricerca in campo neurologico della dottoressa Rita Moretti, scomparsa improvvisamente lo scorso ottobre a soli 51 anni, con la creazione di una unità di ricerca apposita, la Liver-Brain Unit “Rita Moretti”. La Liver-Brain Unit “Rita Moretti” è dedicata proprio alla figura del grande medico e professore universitario in Neurologia con l’intenzione di mantenere vivo, valorizzare ed espandere il suo lavoro. La ricerca della dottoressa Moretti ha contribuito alla scoperta dei rapporti tra morbo di Parkinson e bilirubina e le interazioni tra fegato, vitamina D e patologie vascolari cerebrali. La ricerca proseguirà attraverso l’approccio molecolare, in un modello sperimentale, del morbo di Parkinson con la possibilità di studiare nuove terapie. L’unità all’interno della Fondazione è già operativa e continuerà a fare ricerca. La Fondazione  sta raccogliendo fondi per finanziare il Progetto Liver-Brain, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste. Per donare: https://www.retedeldono.it/it/progetti/fif/progetto-liver-brain-rita-moretti
Dai nostri campus
06.04.2023
I vincitori del Premio Nazionale per l’Innovazione di Anitec-Assinform in visita in Area Science Park
Lunedì 3 aprile abbiamo ospitato in Area Science Park la V del Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate Alle Stimmate di Verona, vincitrice del Premio Nazionale per l’Innovazione, giunto alla sua terza edizione e promosso da Anitec-Assinform insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, per premiare le scuole che, in collaborazione con aziende leader del settore ICT, hanno saputo ideare progetti innovativi in ambito digitale. Durante la visita, i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere le attività di ricerca e innovazione svolte nei nostri campus con la testimonianza aziendale offerta da Gruppo Pragma insediata nel nostro PST da diversi anni e con una visita dedicata in Elettra Sincrotrone Trieste. Inoltre, per sensibilizzare i ragazzi sull’importanza della transizione digitale, i nostri esperti li hanno guidati alla scoperta di alcune delle soluzioni digitali 4.0 presenti nel nostro dimostratore di IP4FVG – La trasformazione digitale in Friuli Venezia Giulia.    
Dai nostri campus ICT Premio Innovazione
04.04.2023
Mobility management: Area sperimenta una nuova soluzione per il monitoraggio dei dati sulla mobilità
Grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia beacon nasce una soluzione per monitorare i flussi di traffico attraverso la raccolta di dati anonimizzata. Questa nuova soluzione oltre a consentire una visione complessiva della mobilità casa-lavoro, permette di individuare i trend principali (orari, mezzi di trasporto utilizzati) e di misurare l’efficacia delle azioni di mobility management attuate con l’obiettivo di ridurre la mobilità privata ed il conseguente impatto ambientale. La soluzione, che è stata testata nel campus di Padriciano di Area Science Park, è stata sviluppata dall’azienda Isonlab ed è nata nell’ambito di TechMOlogy, progetto Interreg Italia-Slovenia coordinato da Friuli Innovazione. Il progetto, conclusosi il 29 marzo, aveva l’obiettivo di promuovere l’artigianato digitale nell’industria della mobilità in quattro ambiti industriali: automotive, marittimo-navale, aerospaziale e mobilità intelligente. Area Science Park ha collaborato al progetto fornendo la sfida industriale e il supporto per testarla nel proprio Parco scientifico che si sviluppa su due campus – uno in località Padriciano, l’altro a Basovizza – a circa 10 km dal centro di Trieste, in un’area non servita da rete ferroviaria o metropolitana, né da pista ciclabile. Il Parco conta oltre 80.000 metri quadrati di superfici attrezzate per attività di ricerca e sviluppo, ospita 57 imprese e 8 centri di ricerca e conta circa 2500 addetti fra ricercatori, imprenditori, personale amministrativo, fornitori di servizi. La soluzione testata in Area Science Park ha permesso di raccogliere, attraverso un sistema anonimizzato, dati riguardanti la mobilità degli utenti del Parco: il numero di automobili che arrivano o partono dal campus di Padriciano e il numero di persone che arrivano o partono in autobus. Inoltre, è stato rilevato l’orario dei movimenti senza identificare i singoli soggetti e senza raccogliere dati personali di nessun tipo. Questi dati costituiscono un database fondamentale per l’implementazione di azioni di mobility management in grado di rispondere alle reali necessità di mobilità degli utenti dei campus.   Guarda il video di progetto: Attenzione: per visualizzare il video di YouTube è necessario modificare le impostazioni dei cookie (icona nera in basso a sinistra) e selezionare “accetta tutti i tipi di cookie”.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
30.03.2023
Al Prof. Chergui e Elettra-Sincrotrone Trieste uno degli ERC assegnati dalla Commissione Europea
Il Prof. Majed Chergui, Professore Emerito del Politecnico di Losanna (EPFL), è stato selezionato (per la seconda volta) tra i vincitori del più prestigioso finanziamento della Commissione Europea per la ricerca di base, lo European Research Council Advanced Grant (ERC-AdG). Il suo progetto, denominato CHIRAX, si occupa di Spettroscopia a raggi x di molecole chirali in liquido ed è basato presso il Centro di ricerca internazionale Elettra-Sincrotrone Trieste. Chergui è un esperto mondiale di tecniche basate sui raggi X, e in particolare ha già dimostrato su campioni in forma di polvere la validità tecnica dell’approccio proposto. Il progetto CHIRAX estende la metodologia a campioni in stato liquido, la cui gestione presenta maggiori complicazioni tecniche, ma che è di enorme interesse, in quanto rappresenta l’ambiente naturale in cui avvengono i processi biologici che il progetto vuole comprendere. CHIRAX, finanziato con quasi 2,5 milioni di Euro sarà basato principalmente a FERMI, il laser a elettroni liberi del centro internazionale Elettra-Sincrotrone Trieste, avrà una durata di 5 anni a partire dall’autunno 2023 e prevede la collaborazione dell’Università degli Studi di Trieste e vari sincrotroni e FEL in Europa: gli studenti di dottorato coinvolti avranno l’opportunità di utilizzare la strumentazione più tecnologicamente avanzata ad oggi disponibile e applicarla ad un campo di ricerca di base estremamente innovativo. Il grant ERC-AdG è uno dei 14 grant vinti presso istituzioni italiane (il 6.5% su un totale di 218 grant approvati; la classifica è guidata dalla Germania, con 37 grant). Il totale degli assegnatari di ERC-AdG di nazionalità italiana è superiore, e ammonta a 22 su 218 (10% del totale). Se ne evince che quello del Prof. Majed Chergui è un contributo in controtendenza: un ricercatore operante in Svizzera che decide di portare la sua ricerca futura in Italia, e precisamente a Elettra-Sincrotrone Trieste. Possibili ragioni alla base di questo esempio di successo sono sicuramente da ricercare nell’unicità delle due macchine di luce operative a Elettra—il sincrotrone Elettra e il Laser a Elettroni Liberi (FEL) FERMI—e nel livello di internazionalità del centro. Il Prof. Majed Chergui infatti è da tempo un utente di FERMI, una macchina che si è distinta tra i suoi pari (solo 9 FEL sono operativi al mondo) per il suo disegno innovativo e la stabilità dei suoi impulsi coerenti, ultra-corti (10-100 femtosecondi, milionesimo di miliardesimo di secondi) dieci miliardi di volte più brillanti di quelli emessi da sorgenti di terza generazione, frutto di scelte tecniche consapevoli, che hanno sfidato le limitazioni correnti. FERMI è una macchina che opera nell’intervallo energetico dell’estremo ultravioletto e dei raggi X soffici, che apre nuove opportunità per esplorare la struttura di stati transienti della materia condensata, della materia soffice e biologica, e di quella rarefatta (atomi, molecole, e loro aggregati in vuoto), offrendo una varietà di tecniche che spaziano dalla diffrazione, allo scattering, alla spettroscopia di luce, di elettroni, e di ioni. CHIRAX: Spettroscopia a raggi x di molecole chirali in liquido La chiralità (dal greco χείρ: mano) è una proprietà centrale di alcune molecole che esistono in due forme che sono l’immagine-specchio una dell’altra e che non sono sovrapponibili, come le nostre mani. Queste due forme sono chiamate enantiomero destro e sinistro. La natura invece è monochirale, cioé le funzioni biologiche succedono con solo un tipo di enantiomero, mentre l’altro può essere neutrale o spesso tossico. Per esempio, la molecola Dopa ha enantiomero che è utilizzato per trattare la malattia neurodegenerativa di Parkinson, mentre l’altro causa mal di testa, nausea e stordimenti. Di conseguenza, l’identificazione e la separazione degli enantiomeri è d’importanza centrale nella farmacologia, la tossicologia, la medicina, la biochimica ed anche in altri campi come la catalisi eterogenea di superficie. Oggi il mercato dei chimici chirali rappresenta approssimativamente 60 miliardi di $ ed è previsto crescere fino a 150 miliardi entro il 2030! La metodologia per identificare gli enantiomeri, chiamata dicroismo circolare, è la stessa che è stata sviluppata più di un secolo fa da Pasteur, van’t Hoff e Le Bel: usa la proprietà degli enantiomeri di assorbire preferibilmente la luce visibile o ultravioletta dotata d’una polarizzazione circolare. Purtroppo questa tecnica non è sufficientemente sensibile. Il progetto CHIRAX propone di estendere ai raggi X il dicroismo circolare. I raggi X offrono sensibilità molto spinte, e permettono inoltre di selezionare l’elemento chimico (cioè l’atomo) che assorbe la luce e di collegarlo allo stato chirale della molecola. Scopo del progetto è portare questa tecnica, intrinsecamente molto sensibile, ad un livello di implementazione tale da consentirne l’analisi di molecole. Inoltre, sfruttando la struttura temporale ultraveloce del fascio di raggi X prodotto dal Laser ad Elettroni Liberi (FEL) FERMI, il progetto punterà ad eseguire questo tipo di analisi in tempo reale, seguendo l’evoluzione dei sistemi biomolecolari chirali nel tempo e al variare delle condizioni analitiche.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
30.03.2023
PRP@CERIC: studiare gli agenti patogeni per contrastare la diffusione di nuovi focolai di malattie
Con il kick off meeting in Area Science Park, ha preso ufficialmente il via “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” PRP@CERIC, il progetto nazionale finanziato dal MUR nell’ambito del PNRR e coordinato dall’ente di ricerca Area Science Park in partenariato con il CNR (Istituto Officina dei Materiali e Istituto di Cristallografia), l’Università di Salerno, l’Università di Napoli e l’Università del Salento. Il progetto, che può contare su un finanziamento pari a 41 milioni di euro, ha l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. L’approccio multidisciplinare è l’elemento chiave per raggiungere gli obiettivi di ricerca, fondamentale e applicata, che il progetto si propone di attuare nel rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), cioè non arrecare danni significativi all’ambiente. La nuova infrastruttura, in linea con quanto già accade per i laboratori di Area Science Park e di Elettra Sincrotrone Trieste, sarà disponibile per studi e analisi in modalità open access sia agli utenti accademici che a quelli industriali. PRP@CERIC prevede la realizzazione di nuovi laboratori nonché l’aggiornamento di strumenti e servizi già esistenti; saranno, infatti, potenziati i laboratori di Area Science Park, di Elettra Sincrotrone Trieste, del CNR e dell’ICGEB, realtà scientifiche di eccellenza che collaborano alla realizzazione del progetto. La pandemia COVID-19 ha evidenziato la necessità di fare leva su princìpi scientifici solidi, sulla collaborazione interdisciplinare e internazionale, elementi fondamentali per ridurre l’impatto umano, sociale ed economico di possibili futuri rischi di epidemie. Le infrastrutture di ricerca possono avere un ruolo chiave nella comprensione degli aspetti fondamentali di patogenicità e nello sviluppo efficace di strategie di prevenzione e cura. Strumenti, metodologie e tecnologie all’avanguardia su scale diverse e reciprocamente integrate (da singole molecole a interi organismi) hanno il potenziale per soddisfare i requisiti di sensibilità e selettività richiesti dallo studio di sistemi biologici complessi, contribuendo così fare nuova luce sui meccanismi di interazione ospite-patogeno. “Il progetto PRP@CERIC è stato sviluppato partendo dalle competenze in genomica e data science già presenti nell’ente di ricerca e integrandole a quelle del sistema Area Science Park. Mi referisco, per esempio, alla ricerca di eccellenza nel campo della virologia dell’ICGEB come pure le capacità sperimentali della luce di sincrotrone di Elettra, centro di ricerca di rilevanza internazionale – ha dichiarato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo nel corso del kick off meeting di lancio del progetto – . Queste consolidate competenze scientifiche si completano con alcune specializzazioni presenti presso le università di Napoli, Salento e Salerno, partner con cui abbiamo già sviluppato progetti di rilevanza nazionale. L’integrazione di expertise differenti e la messa in rete di laboratori dislocati in diverse aree geografiche darà vita a un’infrastruttura unica in Europa che sarà al servizio del mondo della ricerca e dell’impresa, nazionale e internazionale”. Il progetto PRP@CERIC, che durerà 30 mesi, intende inoltre gestire tutti i dati di ricerca prodotti in maniera FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable), cioè i dati prodotti saranno trattati in modo da essere facilmente reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili, nell’ottica di una scienza aperta e collaborativa a livello internazionale. La sostenibilità si estenderà anche al modello dell’alta formazione, in quanto il progetto prevede la realizzazione di master per laureati e training per la futura generazione di ricercatori. Il progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” PRP@CERIC è finanziato dal PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”, Linea di Investimento 3.1 “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.
Comunicati Stampa Infrastrutture di ricerca
24.03.2023
Fotografato per la prima volta lo stato “chirale” delle molecole su scala atomica
Un team di ricerca internazionale guidato dall’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifn) di Milano ha utilizzato un approccio innovativo per indagare la chiralità di una molecola, una proprietà essenziale per sviluppare soluzioni tecnologicamente innovative nei campi della scienza dei materiali, della farmaceutica, e nei processi di catalisi. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati su Physical Review X, è stato condotto presso i laboratori del Sincrotrone Elettra di Trieste, in Area Science Park, in cui si trova il laser a elettroni liberi FERMI: uno strumento di ultima generazione grazie al quale è stato possibile, per la prima volta, “fotografare”, nel corso di un processo ultraveloce, la proprietà della chiralità a livello di singoli atomi. “Una molecola chirale non è sovrapponibile alla sua immagine speculare: in altre parole, è una molecola che non ha una simmetria speculare, e che esiste in due forme diverse, chiamate enantiomeri, non sovrapponibili tramite rotazioni o traslazioni”, spiega Caterina Vozzi, direttrice del Cnr-Ifn. “Comprendere tale proprietà è importante per molti aspetti della chimica, della biologia e della fisica: la reattività chimica e l’attività biologica e farmacologica delle molecole chirali, infatti, possono variare in modo significativo a seconda della configurazione degli enantiometri. Nelle applicazioni con queste molecole complesse, è quindi importante capire come ogni atomo contribuisca alla chiralità totale, soprattutto durante le reazioni chimiche”. Nello studio, è stata analizzata la variazione nel tempo delle proprietà chirali di una molecola, utilizzando la radiazione prodotta da un laser a elettroni liberi (FEL), una tecnologia all’avanguardia che consente di generare impulsi di luce estremamente intensi e brevi, della durata di pochi femtosecondi (1 femtosecondo corrisponde ad un milionesimo di miliardesimo di secondo). “Il laser a elettroni liberi FERMI è l’unico al mondo in grado di produrre impulsi di luce polarizzata circolarmente capace di sondare questi fenomeni. Questo tipo di luce è in grado di fornire informazioni dettagliate sulla struttura e sulla dinamica delle molecole, aprendo nuove prospettive nella ricerca di base e applicata”, aggiunge Oksana Plekan, ricercatrice di Elettra Sincrotrone Trieste, co-autrice dello studio. “In questo studio abbiamo dimostrato come cambia la chiralità di una molecola durante un processo ultraveloce quando la osserviamo dalla prospettiva degli atomi che la compongono. Questa capacità di osservare la chiralità da più punti di vista è assimilabile alla visione stereoscopica nell’uomo, grazie alla quale possiamo percepire la profondità e la tridimensionalità del mondo che ci circonda,” ha dichiarato Davide Faccialà, ricercatore presso il Cnr-Ifn e primo autore dello studio. “La tecnica che abbiamo dimostrato ci permette dunque di osservare in tempo reale come cambia la chiralità di una molecola con un livello di dettaglio senza precedenti, aprendo nuove strade per la compresione delle proprietà chimiche e fisiche delle molecole chirali nelle reazioni chimiche”. Lo studio ha dimostrato l’importanza di combinare le competenze in diversi campi scientifici per raggiungere risultati innovativi nella ricerca. Alla ricerca hanno contribuito anche l’Istituto di struttura della materia (Ism) del Consiglio nazionale delle ricerche, il Centre national de la recherche scientifique e l’Università di Bordeaux (Francia), l’Università di Nottingham (UK), il Deutsches Elektronen-Synchrotron e l’Università di Amburgo (Germania), il Politecnico di Milano (Italia), l’Università di Nova Gorica (Slovenia), il Sincrotrone Soleil (Francia) e l’Università di Tokyo (Giappone).
Comunicati Stampa Dai nostri campus
22.03.2023
Area Science Park, Unicredit ed Elis Innovation Hub a sostegno dello startup d’impresa
Sostenere la crescita e lo sviluppo di startup e PMI innovative grazie alle iniziative messe in campo dai principali attori dell’ecosistema dell’innovazione regionale e nazionale. Di questo si è parlato all’evento “Creare, connettere, valorizzare: opportunità a supporto delle startup d’impresa”, organizzato da Area Science Park assieme ai partner Elis Innovation Hub e Unicredit. Un’occasione per fare il punto sulle attività di incubatori e parchi scientifici del Friuli Venezia Giulia nel favorire lo sviluppo dello startup d’impresa, ma anche per presentare le nuove edizioni dei programmi promossi da Unicredit e Elis Innovation Hub, in partenza nelle prossime settimane. A cominciare da Unicredit Start Lab, giunta quest’anno al decimo anno, un’altra business plan competition che assegna premi in denaro a cui è possibile iscriversi fino al 18 aprile. Start Lab è la piattaforma di business di UniCredit dedicata a startup e PMI innovative operanti nei settori Life Science, Clean Tech & Industrial, Innovative Made in Italy, Digital e Impact Innovation. L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua decima edizione (iscrizioni aperte fino al 18 aprile sul sito www.unicreditstartlab.eu) prevede: la possibilità di partecipare ad attività strutturate di business e investment matching con controparti industriali e finanziarie del network di UniCredit; training manageriale avanzato, tramite la Startup Academy e workshop tematici; un programma di mentorship personalizzata con professionisti ed esperti dell’ecosistema dell’innovazione; e, infine, l’assegnazione di un gestore UniCredit dedicato al supporto alla crescita. Previsto anche un riconoscimento in denaro da 10.000 euro per il migliore progetto presentato per ognuno dei settori chiave. “Le startup innovative operano oggi in Italia in un contesto in espansione e mai così dinamico con oltre 2 miliardi di euro di investimenti raccolti nel 2022 da queste realtà nel nostro Paese. Il Nord Est, e il Friuli Venezia Giulia in particolare, rappresentano un’eccellenza in questo senso, con un ecosistema dell’innovazione dinamico come pochi altri. In tale contesto UniCredit, grazie al proprio impegno pioneristico, è stata in prima linea in questa crescita – dichiara Renzo Chervatin, Responsabile Sviluppo dei Territorio Nord Est di UniCredit – e nel tempo ha saputo dare un supporto sempre attuale e al passo coi tempi. Dalle oltre 60 iniziative di open innovation per connettere le startup con circa 800 aziende leader e 1000 investitori, alle occasioni di collaborazione sviluppate direttamente con la banca, ad esempio per la fornitura di servizi welfare e digitali e nella realizzazione di progetti in partnership con UniCredit o quelle promosse con selezionate aziende leader nell’ecosistema dell’innovazione”. Elis Innovation Hub, nasce all’interno dell’ecosistema del Consorzio ELIS. Grazie alla professionalità delle sue risorse, supporta le aziende nella realizzazione di progetti d’ innovazione e consulenza. I programmi di punta dell’area di Open Innovation sono OPEN ITALY e Foundation Open Factory (FOF). OPEN ITALY è il laboratorio di co-innovazione in cui collaborano grandi aziende, soggetti innovativi e giovani e si distingue per il suo modello, ormai consolidato: dodici settimane di lavoro per realizzare un prototipo, basato sulla collaborazione attiva tra corporate, realtà innovativa e team di esperti Elis Innovation Hub. Fondamentali all’interno del programma sono i cinque eventi, che distinguono i vari momenti del programma. Al momento si è appena conclusa la Call4Solution, dove le realtà innovative hanno potuto candidare le loro soluzioni, rispondendo agli innovation need delle corporate. Siamo quindi prossimi ai Demoday, eventi durante i quali grandi aziende e startup hanno la possibilità di incontrarsi e discutere di specifici use case, che potenzialmente daranno il via a progetti di co-innovazione. Altro momento importante è l’Innovation Bootcamp: il laboratorio intergenerazionale rivolto a giovani laureati e neo-laureati. La masterclass prevede 8 settimane di formazione, dove i ragazzi possono acquisire competenze trasversali, partendo dall’ambito imprenditoriale fino a quello manageriale, passando per le logiche d’impatto. Il 17 aprile partirà, da Ovindoli, la masterclass del 2023. Foundation Open Factory (FOF) è l’esempio di programma di co-innovazione costruito sulle esigenze del territorio. Grazie alla collaborazione di Fondazione Cariverona, Caritro, Cariparo e il Consorzio ELIS, permette di svolgere azioni culturali esemplari per percorsi volti a rafforzare la competitività del sistema territoriale del Triveneto e delle province di Ancona e Mantova. FOF ha l’obiettivo di fare innovazione in chiave di impatto sociale sul territorio, introducendo progetti di co-innovazione tra PMI, Enti Non Profit, Fondazioni Bancarie, Startup, Centri di Ricerca ed Università. Queste iniziative di stimolo alle start-up e più in generale ai processi di innovazione sono particolarmente in sintonia con una realtà come il Friuli Venezia Giulia, che si pone al secondo posto in Italia, subito dopo il Trentino-Alto Adige, nella classifica che misura l’incidenza di start-up innovative rispetto alle nuove società costituitesi da meno di cinque anni, con un indice del 5,38%. Inoltre, il Regional Innovation Index della Commissione Europea, individua il Friuli Venezia Giulia come “Innovatore forte” (Strong Innovator), mentre l’Italia, nel suo insieme, è classificata come “Innovatore moderato”. Questo grazie a un sistema regionale della ricerca e dell’innovazione che annovera Area Science Park, Friuli Innovazione, Polo Tecnologico Alto Adriatico, BIC Incubatori FVG. Area Science Park focalizza i propri servizi di valorizzazione delle idee imprenditoriali nei settori digitale e ICT, cultura e creatività, life science, economia circolare, attraverso programmi di valorizzazione della ricerca per la creazione di spin-off, di incubazione/accelerazione di impresa, di open innovation e di internazionalizzazione. Friuli Innovazione supporta le start-up nello sviluppo e validazione di business model, nella stesura del business plan, nell’analisi della sostenibilità economico-finanziaria e nella costruzione di un pitch efficace. Il Polo Tecnologico Alto Adriatico articola i suoi servizi alle start-up in tre diversi programmi: pre-incubazione nelle fasi iniziali di sviluppo finalizzata alla validazione del modello di business; incubazione per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale; accelerazione di impresa per la fase di scale-up del progetto. Infine, BIC Incubatori FVG individua e valorizza progetti innovativi, prevalentemente nei settori, dell’ICT, delle scienze della vita e dell’energia; insedia start-up industriali ad alto potenziale di crescita; favorisce joint-venture derivanti da operazioni di finanza straordinaria e piccole imprese in trasformazione; collabora nella predisposizione di piani finanziari da presentare al sistema creditizio. Nel corso dell’evento sono state presentate alcune start-up di successo: Aindo, startup che utilizza strumenti e tecniche all’avanguardia dell’Intelligenza Artificiale (AI) e del Machine Learning (ML) pr lo sviluppo di dati sintetici. Finapp è stata selezionata l’anno scorso nell’ambito UniCredit Launch Pad. Si tratta di una realtà del mondo agritech, utilizza i raggi cosmici per misurare l’umidità del suolo. Haura, start-up sta sviluppando un dispositivo modulare per permettere a tutti di cucinare cibi sani in modo semplice, che viene definito il primo smart kitchen desktop al mondo. MetalMed nasce dalla necessità di sviluppare un centro di stampa metalli medicali sul territorio FVG, focalizzando l’attività sui dispositivi medici maxillo facciali e odontoiatrici definiti dall’odontotecnico. Optimens, la startup che sulla base delle più recenti ricerche in ambito neuroscientifico e psicologico si propone di misurare, monitorare e allenare le funzionalità del cervello. Primo Principio sviluppa sistemi avanzati di monitoraggio, attuazione e supporto alle decisioni in campo agricolo e di gestione del rischio idrogeologico. Skyproxima, startup aeronautica che progetta sistemi di trasporto medico, con una filiera composta da veicoli aerei rapidi per le emergenze, contenitori smart termo-autonomi e sistemi di controllo del volo.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
10.03.2023
SARS-CoV-2 danneggia il DNA e causa invecchiamento cellulare e infiammazione cronica
In una ricerca appena pubblicata sull’autorevole rivista scientifica Nature Cell Biology è stato identificato un meccanismo di danno al DNA cellulare indotto dal virus SARS-CoV-2 che provoca invecchiamento cellulare ed infiammazione cronica. Questo studio spiega alcuni effetti patologici dell’infezione, anche a lungo termine, e pone le basi per nuovi trattamenti farmacologici. Nella pubblicazione, i ricercatori ICGEB sono al fianco dei migliori centri di ricerca italiani nello studio delle basi molecolari del COVID-19. Una risposta infiammatoria esagerata all’infezione di SARS-CoV-2 è all’origine degli effetti più nocivi del COVID-19. Era noto come alcuni virus fossero in grado di indurre danno al DNA cellulare e che la mancata riparazione del danno provocasse tumori, senescenza cellulare e infiammazione cronica. Partendo da queste premesse si è mosso il team di scienziati coordinato da Fabrizio d’Adda di Fagagna all’IFOM di Milano, insieme ai virologi dell’ICGEB, guidati da Alessandro Marcello, e da Serena Zacchigna e Rossana Bussani dell’Università degli Studi di Trieste per l’analisi dei tessuti dei pazienti. “Abbiamo osservato”, spiega Alessandro Marcello, “che quando il virus replica nelle cellule infettate esaurisce rapidamente le risorse di precursori necessari alla sintesi degli acidi nucleici. Questo provoca un danno al DNA cellulare che deve essere riparato. Allo stesso tempo, alcune proteine del virus, chiamate Orf6, Nsp13 e N, interferiscono con i meccanismi cellulari di riparazione, provocando senescenza cellulare e produzione di citochine infiammatorie. La cosiddetta ‘tempesta citochinica’ è alla base della patologia polmonare caratteristica del COVID-19, ma anche dei sintomi neurologici che riscontriamo nel “long COVID”, che possono persistere anche a lungo in seguito all’infezione.” “È importante sottolineare”, conferma Serena Zacchigna, “che gli effetti riscontrati nei modelli cellulari studiati in laboratorio sono stati confermati nei tessuti dei pazienti con COVID-19, quindi nel contesto naturale dell’infezione.” Le implicazioni dello studio non si limitano alla comprensione dei meccanismi molecolari dell’infezione, ma pongono le basi di una terapia farmacologica in grado di alleviare le complicanze dell’infezione, soprattutto quelle a lungo termine. “Tre anni fa in Italia siamo stati i primi in Europa a fronteggiare un virus allora sconosciuto”, conclude Alessandro Marcello, “in pochissimo tempo la ricerca scientifica ha portato a risultati fondamentali per il contenimento dell’epidemia come i vaccini e i farmaci antivirali. È importantissimo mantenere alta l’attenzione e sostenere la ricerca di eccellenza per non risultare impreparati nei confronti di emergenze future.” Leggi l’articolo completo Hanno collaborato allo studio: IFOM, ICGEB, con sede in Area Science Park, IGM-CNR di Pavia, San Raffaele di Milano (Matteo Iannacone), l’Università degli Studi di Padova (Chiara Rampazzo), l’Istituto Neurologico Besta (Paola Cavalcante), Università degli Studi di Trieste (Serena Zacchigna e Rossana Bussani) e l’Università degli Studi di Palermo (Claudio Tripodo).
Comunicati Stampa Dai nostri campus
09.03.2023
MADE IN FVG: Ambasciatori di Eccellenza
Prende il via l’edizione 2023 del progetto “MADE in FVG: ambasciatori di eccellenza” realizzato dalla Regione tramite l’Agenzia Lavoro&Sviluppolmpresa, l’Agenzia per il diritto allo studio (ARDiS), l’Ufficio scolastico regionale e in particolare il Coordinamento regionale del Friuli Venezia Giulia per le consulte studentesche. L’iniziativa ha l’obiettivo di far conoscere agli studenti extraregionali che si stanno formando nelle Università del Friuli Venezia Giulia e ai ragazzi delle scuole superiori della nostra regione le grandi capacità e potenzialità del tessuto produttivo regionale. Nel 2023 il progetto si concentrerà sui parchi scientifici e sulle aziende in essi insediate. Si svilupperà in tre fasi da febbraio a maggio 2023: una prima fase di incontri, una fase di visita ai poli scientifici e una fase di restituzione e divulgazione. Prossimi incontri di presentazione: venerdì 10 marzo, l’incontro avrà per protagonisti Daniele Gulic, co-founder and Ceo Skyproxima (settore aerospaziale) e Filippo Bianco, amministratore delegato di Friuli Innovazione venerdì 24 marzo, gli studenti incontreranno Andrea Martini, amministratore delegato di Fast Computing-ICT, che si occupa di riduzione computazionale combinata con i recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale e della scienza dei dati, e Barbara Delbello, ufficio comunicazione di Area Science Park. Per iscrizioni, clicca QUI. Seguirà la fase delle visite ai tre parchi scientifici regionali. La visita in Area Science Park è prevista il prossimo 4 maggio 2023. Nella terza e conclusiva fase, il programma prevede la diffusione degli esiti del progetto con il ruolo attivo degli studenti quali ambasciatori del mondo formativo e produttivo regionale.      
Dai nostri campus
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park