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08.03.2023
Pubblicato il report “Edilizia 2040: quale futuro?”
<<Uno dei compiti più importanti di un esercizio di futuri è identificare cose che non sono ancora di dominio pubblico, ma che lo saranno tra dieci o vent’anni. Per farlo si deve scavare, esaminare granelli di informazioni, cogliere cambiamenti in erba, scoprire fenomeni marginali, individuare segnali deboli di futuro>>. Con queste parole Fabio Millevoi, Direttore di Ance Friuli Venezia Giulia, introduce il report “Edilizia 2040, quale futuro?” in cui vengono raccontati i risultati completi di LICoF, Laboratorio dell’Immaginazione sulle Costruzioni Future.
Avviato a novembre 2020 su iniziativa di Ance FVG e di Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, LICoF ha coinvolto il sistema della ricerca, dell’innovazione e il mondo produttivo, in un percorso di studio e analisi finalizzato a immaginare il futuro della filiera edile.
Al laboratorio, durato circa dodici mesi, hanno contribuito 30 professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati, manager del settore culturale e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di realizzare un “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni, per analizzare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business.
<<Il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future è stato per Area Science Park un esperimento condotto al di fuori dei classici laboratori. – scrive la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nella prefazione del report – La sfida in cui ci ha coinvolto ANCE FVG è stata mettere a fuoco gli scenari delle città del futuro derivanti dall’attuazione di digitalizzazione e sostenibilità nell’edilizia e nell’urbanistica. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, con l’augurio che si possa disporre di un ulteriore strumento conoscitivo di supporto allo sviluppo del mondo imprenditoriale>>.
Un lavoro che ha richiesto un uso creativo delle informazioni per produrre idee e punti di vista che sfidino il presente: <<un metodo – spiega Fabio Millevoi – che LICoF ha seguito per mettere a fuoco i 4 scenari descritti in questo report e che potranno sembrare inusuali, apparire esagerati o forse provocatori ma che, spero, saranno in grado di trasportare il lettore in aree estranee e sconosciute. Non si tratta di prevedere il futuro esatto, ma di prendere decisioni migliori oggi sulla base degli scenari che abbiamo immaginato e che, ricordo, non sono previsioni ma storie che raccontano di possibili futuri alternativi>>.
I risultati dello studio sono stati presentati pubblicamente a settembre 2022 durante un evento che si è svolto presso il Castello di Miramare di Trieste. Oggi è online il report nella sua veste completa.
Per scaricare il report vai qui
Servizi per l'Innovazione
08.03.2023
Sinergia tra scienza e diplomazia per la crescita dell’Italia: se n’è discusso a Padova
“Per parlare di quello che oggi è il Sistema della scienza e dell’innovazione di Trieste e, più in generale del Friuli Venezia Giulia, non si può non pensare all’impatto che la storia ha avuto sul territorio e che ne ha determinato la vocazione internazionale e la necessità di fare rete, peculiarità diventate oggi punti di forza” così Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park, intervenuta a Padova alla conferenza delle Addette e degli Addetti scientifici e spaziali ospitata, il 6 e il 7 marzo 2023, presso l’ateneo padovano.
L’intervento della Presidente Petrillo, dedicato al polo scientifico di Trieste, era inserito nella tavola rotonda “La Ricerca motore della competitività del Sistema Paese” in programma il 7 marzo, a cui hanno partecipato anche Maria Chiara Carrozza, presidente CNR, Francesco Ubertini, presidente Cineca e Marcella Panucci, Capo Gabinetto MUR, in sostituzione del capo delegazione italiana al Board of Government Representatives Einstein Telescope.
“Il sistema della scienza e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia è oggi internazionale, grazie alle numerose istituzioni scientifiche che attraggono ogni anno studenti, ricercatori e docenti provenienti da tutto il mondo” ha poi continuato la Presidente che ha aggiunto “Il Friuli Venezia Giulia, inoltre, è un territorio ad alta innovazione che può contare su 251 startup innovative (dato al 31 dicembre 2022) e aziende particolarmente attive in ricerca e sviluppo e che periodo 2011-2020 hanno depositato 1004 brevetti italiani e 875 europei”.
La Conferenza delle Addette e degli Addetti Scientifici e Spaziali 2023, dal titolo “La diplomazia scientifica al servizio della crescita dell’Italia”, è stata organizzata con la collaborazione di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) e ha visto ospiti il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini.
Qui la registrazione della giornata della seconda giornata.
Servizi per l'Innovazione
07.03.2023
IMPRESS: costruire il futuro della microscopia elettronica a trasmissione
Scienza e innovazione stanno unendo le forze nel progetto IMPRESS (Interoperable electron Microscopy Platform for advanced RESearch and Services), lanciato ufficialmente il 1° febbraio 2023. Questo innovativo progetto scientifico mira a generare una transizione tecnologica rivoluzionaria nel campo della microscopia elettronica a trasmissione (TEM) co-sviluppando e fornendo metodi e strumenti nuovi e sofisticati, che permetteranno di esplorare nuove modalità di utilizzo dei TEM sia da parte di comunità scientifiche consolidate che emergenti. IMPRESS promuoverà inoltre l’integrazione dei TEM con altri strumenti, compresi quelli delle infrastrutture di ricerca analitica (RI), creando al contempo prospettive commerciali per le piccole e medie imprese.
IMPRESS riunisce 19 partner provenienti da 11 paesi europei, coinvolgendo scienziati, aziende, esperti nel campo della microscopia elettronica e infrastrutture di ricerca. Il consorzio si è riunito a Trieste dal 14 al 17 febbraio per il lancio ufficiale del progetto. IMPRESS è un progetto avviato da e-DREAM, l’European Distributed REsearch infrastructure for Advanced electron Microscopy. Prevede di compiere un significativo passo avanti nel campo della microscopia elettronica a trasmissione sviluppando una nuova generazione di strumentazione basata su componenti open source e conoscenza condivisa.
RENDERE I TEM PIÙ ACCESSIBILI E FACILI DA USARE
Al centro del progetto IMPRESS c’è lo sviluppo di una piattaforma interoperabile basata su componenti modulari e standardizzati, progettate in maniera da essere flessibili ed adattabili sia a diversi microscopi che ad altra tipologia di strumentazione. Questa piattaforma consentirà di effettuare un’ampia gamma di esperimenti multimodali e correlativi utilizzando opzioni metodologiche attualmente non accessibili con microscopi elettronici disponibili in commercio.
“Il nostro obiettivo è progettare e fornire strumentazione TEM concepita al più alto livello di standard aperti e interoperabilità. L’architettura di questa piattaforma innovativa sarà basata su componenti intercambiabili che potranno essere prontamente personalizzati dagli scienziati e ulteriormente adattati, tenendo conto delle esigenze di utenti di diverse comunità scientifiche. Il nostro obiettivo è rendere i TEM flessibili in modo che possano essere adattati a una varietà di esperimenti multimodali, invece di adattare gli esperimenti ai TEM”, spiega Regina Ciancio, coordinatrice del progetto.
“Il progetto IMPRESS ha il potenziale di creare una svolta nel mercato TEM, in quanto mira a rendere la strumentazione e gli strumenti TEM avanzati più accessibili e di facile utilizzo per una più ampia gamma di comunità scientifiche”, sottolinea Rafal Dunin-Borkowski, coordinatore scientifico del progetto.
Per raggiungere questo obiettivo, IMPRESS costruirà uno stretto dialogo con le aziende per adottare progetti standard che possono essere facilmente adattati da qualsiasi operatore. Sfrutterà le sinergie e collaborerà con cinque infrastrutture di ricerca di rilevanza europea. Oltre alle aziende coinvolte nel consorzio, una procedura di appalto pre-commerciale consentirà alle aziende esterne di fornire competenze complementari per co-sviluppare prototipi innovativi con funzionalità mirate. Questo approccio creerà le condizioni ideali per un nuovo ecosistema innovativo generato da IMPRESS.
Il progetto è coordinato dall’Istituto Officina dei Materiali (IOM) del CNR e ha tra i partner chiave Area Science Park, che contribuirà alla fase di pre-commercial procurement e, in particolare, a tutti gli step che caratterizzano l’iter procedurale, dalla fase di test della strumentazione alla fase di adattabilità e di co-sviluppo delle tecnologie. Area inoltre contribuirà a creare un dialogo sinergico fra gli scienziati e le aziende coinvolte nel settore, aprendo anche la strada a un possibile dimostratore futuro. “Attendiamo con grande fiducia di vedere i risultati di questo progetto e l’impatto che esso avrà sul mercato TEM e sulla comunità scientifica”, conclude Regina Ciancio.
IMPRESS è un progetto multidisciplinare, che riunisce un team di partner provenienti da università, istituti di ricerca e piccole e medie imprese di 11 paesi europei, tra cui Italia, Germania, Francia, Belgio, Norvegia, Spagna, Austria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Regno Unito e Finlandia. Con un finanziamento di circa 10 milioni di euro dal programma quadro Horizon Europe della Commissione Europea, il team di partner, che comprende 5 infrastrutture di ricerca di rilevanza europea (SOLEIL, ALBA, CERIC, Euro-BioImaging ed ELI), lavorerà al progetto per i prossimi 4 anni.
IMPRESS PROJECT COORDINATOR: Dr. Regina Ciancio, CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE, AREA SCIENCE PARK, Italy
IMPRESS SCIENTIFIC COORDINATOR: Prof. Rafal Dunin-Borkowski, FORSCHUNGSZENTRUM JUELICH GMBH, Germany
IMPRESS CONSORTIUM: CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (Italy); FORSCHUNGSZENTRUM JUELICH GMBH (Germany); CENTRE NATIONAL DE LA RECHERCHE SCIENTIFIQUE – CNRS (France); UNIVERSITEIT ANTWERPEN (Belgium); NORGES TEKNISK-NATURVITENSKAPELIGE UNIVERSITET – NTNU (Norway); FUNDACIO INSTITUT CATALA DE NANOCIENCIA I NANOTECNOLOGIA (Spain); TECHNISCHE UNIVERSITAET GRAZ (Austria); LEIBNIZ INSTITUT FUER FESTKOERPER UND WERKSTOFFFORSCHUNG DRESDEN EV (Germany); UNIVERSITEIT MAASTRICHT (Netherlands); AREA DI RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA DI TRIESTE – AREA SCIENCE PARK (Italy); CENTRAL EUROPEAN RESEARCH INFRASTRUCTURE CONSORTIUM – CERIC (Italy); EURO-BIOIMAGING ERIC (Finland); CONSORCIO PARA LA CONSTRUCCION EQUIPAMIENTO Y EXPLOTACION DEL LABORATORIO DE LUZ SINCROTRON – ALBA (Spain); SYNCHROTRON SOLEIL SOCIETE CIVILE (France); EXTREME LIGHT INFRASTRUCTURE ERIC – ELI (Czech Republic); CEOS CORRECTED ELECTRON OPTICAL SYSTEMS GMBH (Germany); CORVERS PROCUREMENT SERVICES BV (Netherlands); PROMOSCIENCE SRL (Italy); THE CHANCELLOR, MASTERS AND SCHOLARS OF THE UNIVERSITY OF OXFORD (United Kingdom – Associated partner funded by UK Research and Innovation).
Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
06.03.2023
Torna FameLab, il talent show della comunicazione scientifica
Raccontare la scienza in 3 minuti: è la sfida di FameLab, il talent show della comunicazione scientifica, che anche quest’anno farà tappa a Trieste.
La selezione locale si svolgerà il 31 marzo 2023 alle ore 9.00 alla Sala Luttazzi del Magazzino 26. Le iscrizioni sono aperte e si effettuano tramite form online, entro domenica 26 marzo.
La competizione costituisce per i concorrenti un’importante occasione di mettere alla prova le proprie competenze nella materia scientifica di studio, nonché le proprie abilità comunicative, e più in generale mira ad avvicinare i giovani ricercatori al mondo della divulgazione, con l’intento di creare nuove professionalità e consolidare un dialogo che sia il più possibile rigoroso, informale e duraturo tra il mondo della ricerca scientifica e il pubblico.
La novità dell’edizione 2023 è che saranno ammessi concorrenti provenienti sia da ambiti STEM o medicina, sia da ambiti Umanistici (Antropologia, Archeologia, Economia, Filosofia, Geografia, Giurisprudenza, Linguistica, Psicologia, Scienze Politiche, Sociologia e Storia), che nelle loro ricerche adottano metodi, teorie e dati scientifici e ne parleranno nei loro talk.
I primi due classificati della selezione locale riceveranno un premio in denaro, accederanno a una Masterclass in comunicazione scientifica, che si svolgerà a Perugia in giugno, e alla Finale Nazionale in programma a fine settembre in occasione della Notte Europea dei Ricercatori.
Il vincitore di FameLab Italia 2023 avrà accesso alla finalissima FameLab International, in programma in autunno, dove affronterà altri concorrenti provenienti da tutto il mondo.
Per prepararsi al palco di FameLab: incontro formativo
Per aiutare gli aspiranti concorrenti a preparare al meglio le loro presentazioni, il 24 marzo dalle 17.30 alle 21.30 al Polo Giovani Toti, i promotori della selezione di Trieste organizzano un incontro formativo gratuito dedicato alla preparazione dei contenuti e alla teatralità.
Potranno partecipare tutti i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi.
Donato Ramani, comunicatore scientifico della SISSA, tratterà di come dare ai contenuti delle presentazioni una struttura narrativa efficace, mentre l’attrice Daniela Gattorno porrà l’accento su diversi aspetti legati al modo di muoversi sul palco e all’uso della voce.
Per iscriversi: info@immaginarioscientifico.it
Per assistere a FameLab Trieste
Le scuole secondarie di II grado sono invitate ad assistere all’evento come pubblico e a votare la loro esibizione preferita.
Gli insegnanti che desiderano far partecipare le proprie classi possono contattare l’Immaginario Scientifico per effettuare la prenotazione (obbligatoria): info@immaginarioscientifico.it oppure 040 224424.
L’evento è aperto gratuitamente anche al pubblico che desidera assistere.
Prenota qui.
FameLab è stato ideato nel 2005 in Gran Bretagna. In Italia nel 2022 l’evento è organizzato da Psiquadro Perugia e Cheltenham Festival. La selezione locale a Trieste è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. Il Protocollo è sostenuto da ZKB-Credito Cooperativo di Trieste e Gorizia.
Servizi per l'Innovazione
15.02.2023
Non tutto il grasso vien per nuocere: una nuova terapia di medicina rigenerativa per le ferite difficili
Una stretta collaborazione tra istituti scientifici e imprese della Regione Friuli Venezia Giulia ha prodotto risultati promettenti nel trattamento delle ferite difficili. La nuova terapia avanzata per la risoluzione efficace delle ferite difficili è stata pubblicata sulla rivista del gruppo Nature npj Regenerative Medicine. In questo studio, è stata dimostrato come alcune cellule del grasso, che prendono il nome di frazione stromale vascolare (in inglese: Stromal Vascular Fraction o SVF), sono in grado di promuovere la formazione di nuovi vasi sanguigni a livello della ferita, con importante accelerazione dei tempi di guarigione.
Le ferite difficili sono lesioni cutanee estremamente dolorose che non guariscono, anzi peggiorano con il tempo. Ciò è causato dalla coesistenza di patologie croniche sottostanti, in primis diabete e arteriopatie periferiche, che non consentono una adeguata vascolarizzazione della ferita, necessaria per garantire un sufficiente apporto di ossigeno e nutrienti, e quindi la guarigione.
Si tratta di una condizione frequente nelle persone che hanno più di 60 anni, almeno tanto quanto lo scompenso cardiaco, con importanti limitazioni nelle attività quotidiane.
Le ricadute economiche sono importanti. Circa il 3% del budget sanitario globale viene speso per la cura delle ferite difficili, che richiedono terapie specialistiche e costose: in Italia oltre 3 miliardi di euro all’anno. A questo si aggiunge la riduzione delle capacità lavorative del malato e la necessità di assistenza sanitaria, a volte costante.
Questa ricerca, guidata da Serena Zacchigna, responsabile del laboratorio di Biologia Cardiovascolare dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) e docente di Biologia Molecolare all’Università degli Studi di Trieste è stata resa possibile dal progetto PREFER – sviluppo di un PRodotto biocompatibile per la tErapia delle FERite difficili, finanziato dal Programma Operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 del Friuli Venezia Giulia. Oltre a ICGEB e UNITS, hanno partecipato due aziende regionali, Zeta Research e Vivabiocell, capofila del progetto.
“Le terapie attualmente disponibili si basano sull’applicazione di sostituti cutanei per promuovere la cicatrizzazione delle ferite – spiega Zacchigna – Tuttavia la loro efficacia è limitata dalla vascolarizzazione inadeguata che solitamente sta alla base di questa malattia”. Come funziona questa nuova terapia? “Abbiamo prelevato le cellule derivate dal tessuto adiposo dei pazienti per applicarle sul letto della ferita. A distanza di qualche giorno abbiamo osservato la formazione di una nuova rete vascolare, funzionale e connessa con i vasi pre-esistenti”.
“Il ripristino di un adeguato afflusso di sangue a livello della ferita è fondamentale per supportare la guarigione della lesione cutanea” continua Giovanni Papa, docente UNITS e Direttore della Unità di Chirurgia Plastica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), che ha fornito le cellule e consentito la validazione dell’efficacia.
La collaborazione tra accademia e impresa ha permesso di ottenere questo primo traguardo verso una migliore cura e qualità di vita per le persone con ferite difficili. Fondamentale in questo percorso è stata la partecipazione di VivaBioCell, azienda leader nella produzione di bioreattori per terapie cellulari, che ha apportato la propria esperienza industriale e la capacità di trasformare i risultati della ricerca in soluzioni implementabili in una realtà clinica.
“Il lavoro congiunto tra noi ricercatori accademici, i clinici ospedalieri e il reparto ricerca e sviluppo industriale è stato essenziale per definire degli obiettivi concreti, compatibili con le esigenze del processo di scalabilità industriale – afferma Roman Vuerich, primo autore del lavoro e studente di dottorato presso UNITS e ICGEB – Questo progetto è stato un esempio di come la sinergia tra accademia e impresa possa portare a soluzioni concrete per le sfide della salute pubblica.”
“Siamo confidenti che questa collaborazione possa continuare in futuro per portare un prodotto di terapia avanzata ai pazienti e che funga da faro per promuovere altri progetti di collaborazione tra centri di ricerca, ospedali e industria. Solo grazie a finanziamenti che sostengano la sinergia tra queste realtà potremo far sì che i risultati della ricerca arrivino ai malati e che questo possa accadere anche in Italia” concludono all’unisono Zacchigna e Papa.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
15.02.2023
Dr. Schӓr R&D Centre di Trieste: le ricercatrici infrangono il soffitto di cristallo
Nel Dr. Schär R&D Centre di Trieste, nato 20 anni fa e parte integrante del Gruppo Dr. Schär, azienda leader nell’alimentazione senza glutine e per specifiche esigenze nutrizionali, la ricerca davvero non ha genere.
In Italia, secondo i dati del report “Gender in research” di Elsevier, a fronte di un folto numero di donne impegnate nella ricerca, solo un 20% di loro ricopre però ruoli apicali. Al Dr. Schär R&D Centre, invece, non solo oltre la metà degli addetti sono donne, ma quasi tutte le posizioni al vertice sono ricoperte da ricercatrici.
Scienziate che, grazie alle proprie competenze – che spaziano dalla ricerca di base e sulle materie prime, allo sviluppo del prodotto – e con le loro intuizioni, dedizione e determinazione hanno ampiamente superato quel gender gap che ha tradizionalmente considerato le scienze appannaggio maschile e che, quindi, con la loro storia possono essere d’ispirazione per le giovani generazioni.
Il team guidato dalla Dottoressa Virna Cerne, Senior Director of Global Research & Development, è insediato all’interno di Area Science Park a Trieste ed è quotidianamente impegnato nello studiare nuove soluzioni alimentari specifiche a favore di determinate esigenze nutrizionali (gluten free, alimentazione aproteica, prodotti chetogenici) e di migliorare e rinnovare continuamente i vari prodotti del vasto assortimento. Nello specifico le attività si concentrano su progetti nel campo della chimica degli alimenti e della biologia, ricerca di nuove materie prime o nuove soluzioni di packaging per garantire la massima qualità dei nostri prodotti, studio di nuove formulazioni come base per nuovi prodotti e ricerca di soluzioni tecnologiche per gli impianti di produzione.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
15.02.2023
Parte “Alla ricerca”: il nuovo podcast su scienza e innovazione in Friuli Venezia Giulia
Sei episodi per esplorare il ruolo della ricerca di base come elemento cruciale per l’innovazione e la sostenibilità: questo l’obiettivo del nuovo podcast nato dalla collaborazione tra Area Science Park, Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP), Rai FVG e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e che sarà trasmesso a partire dal 21 febbraio all’interno della trasmissione “RADAR – Segnali dalla scienza, dalla cultura, dalla società” di Radio Rai FVG e successivamente in streaming su Rai Play Sound.
Il Friuli Venezia Giulia è una regione particolarmente ricca di ricercatori e ricercatrici che lavorano nei laboratori delle università, degli enti di ricerca e delle imprese del territorio, ma il loro impatto è molto più che locale. Il podcast “Alla ricerca – storie di scienza e innovazione dei laboratori del Friuli Venezia Giulia” mira appunto a raccontare la qualità, la varietà e la multidisciplinarietà che caratterizza la ricerca in regione, e lo fa utilizzando uno stile colloquiale così da rendere il tema accessibile anche a un pubblico lontano al mondo scientifico.
Protagonisti della prima puntata il mare e i suoi suoni, sia quelli naturali che quelli causati dalle attività umane, raccontati oggi in anteprima all’Antico Caffè San Marco da Marta Picciulin, ricercatrice dell’Istituto di Scienze Marine-CNR di Venezia e collaboratrice dell’Area Marina Protetta di Miramare.
Sei episodi in totale in cui Gioele Lecquio e Pierluigi Masai, per circa dieci minuti, accompagnano gli ascoltatori attraverso le voci degli esperti alla scoperta della comunicazione quantistica, dell’inquinamento acustico, dell’invecchiamento sostenibile, dell’agricoltura 4.0, dell’idrogeno verde e del monitoraggio dei cambiamenti climatici.
21 febbraio – “Echi nel Golfo: l’inquinamento acustico sottomarino”. Con Paolo Diviacco (OGS); Marta Picciulin (CNR-ISMAR di Venezia; WWF AMP Miramare); Gianluigi Rozza (SISSA);
28 febbraio – “Fenomeni estremi: previsioni (in)certe?” con Nikola Holodkov (Area Science Park); Erika Coppola (ICTP); Francesca Gallina (ARPA FVG); Sergio Nordio (ARPA FVG);
7 marzo – “Idrogeno verde: una risorsa energetica” con Nicola Seriani (ICTP); Rodolfo Taccani (Università degli Studi di Trieste); Marta Boaro (Università degli Studi di Udine);
14 marzo – “Tra quantum? La rivoluzione della comunicazione quantistica” con Iris Paparelle (CNR-INO); Antonio Lanza (SISSA); Rosario Fazio (ICTP);
21 marzo – “Invecchiamento sostenibile: realtà o utopia?” con Laura Rizzi (Università degli Studi di Udine); Raffaella Rumiati (SISSA); Danilo Licastro (Area Science Park).
28 marzo – “La nuova rivoluzione agricola: tra microrganismi e intelligenza artificiale” Con Vittorio Venturi (ICGEB); Laura Nenzi (Università degli Studi di Trieste); Federico Longobardi (WiforAgri);
“Alla ricerca” è un progetto nato dalla collaborazione tra Area Science Park, Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP), Rai FVG e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), con il supporto di ARPA FVG, CNR-INO, CNR-Ismar, ICGEB, OGS, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine, WiForAgri, WWF AMP Miramare.
Il podcast è scritto e condotto da Pierluigi Masai e Gioele Lecquio, alunni del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA, e curato da Riccardo Cicconetti, programmista multimediale di Rai FVG.
genomica
idrogeno verde
Infrastrutture di ricerca
mitigazione climatica
13.02.2023
Sigillo d’eccellenza della Commissione Europea per IP4FVG
La Commissione Europea ha assegnato il sigillo di eccellenza (“Seal of excellence”) al progetto “IP4FVG-EDIH” presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia a valere sull’avviso “European Digital Innovation Hubs” (EDIHs) 2021-27. Un riconoscimento che permette di ottenere il finanziamento nazionale del ministero delle Imprese e del Made in Italy.IP4FVG è il Digital Innovation Hub regionale sostenuto da Argo, il sistema industriale basato sull’innovazione di processi e prodotti per aumentare la competitività del territorio, e conta su un partenariato (coordinato dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park) che comprende rappresentanti di diversi ambiti d’interesse attivi in Friuli Venezia Giulia: università, ricerca, industria e istituzioni pubbliche. Sono 21 complessivamente gli enti coinvolti, inclusa la Regione quale partner effettivo e responsabile, in particolare, dell’attività progettuale relativa all’identificazione dei fabbisogni formativi focalizzati sugli obiettivi di trasformazione digitale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni e dell’aggiornamento tempestivo sulle opportunità di finanziamento regionale.“Essere parte del network europeo – afferma l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen – è fondamentale per il nostro territorio, per essere competitivi su scala internazionale e rafforzare le azioni di supporto alla trasformazione dei processi produttivi delle imprese regionali in un contesto più ampio”. La proposta progettuale che ha ricevuto il sigillo di eccellenza ha una durata di 36 mesi per un costo complessivo di 5,5 milioni di euro ed è stata formulata riprendendo e migliorando il progetto precedente, già presentato a valere sul primo avviso 2021 e non ammesso a finanziamento.Integrando le infrastrutture tecnologiche e il know-how tecnico di tutti i partner, IP4FVG-EDIH potrà offrire una serie di servizi avanzati per promuovere e sostenere la trasformazione digitale e verde delle imprese e delle pubbliche amministrazione nei settori dell’industria manifatturiera, di energia e ambiente e delle agrobiotecnologie. Per supportare la trasformazione digitale delle imprese, sono stati sviluppati quattro dimostratori di tecnologie dislocati sul territorio regionale e coordinati da Area Science Park, dove le aziende possono testare soluzioni tecnologiche prima di implementarle nei propri processi produttivi. I dimostratori, come pure le altre infrastrutture tecnologiche disponibili presso i partner di progetto, saranno per le imprese la porta d’ingresso all’ecosistema IP4FVG-EDIH, nonché all’intera rete europea EDIH e a quella dei centri di ricerca nazionali.
Servizi per l'Innovazione
11.02.2023
Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: Area partecipa all’iniziativa MUR ‘Il perché di una scelta’
“La scienza è un modo per conoscere le cose, per vincere le proprie paure”. “Mi affascina scrutare materiali nel profondo”. “Ho studiato fisica per capire il mondo e la racconto per provare a migliorarlo”. “La scienza descrive un mondo senza confini e mi piace l’idea di continuare a stupirmi proprio come facevo da bambina”. “Credo nella ricerca”. “Contribuiamo al progresso!”.
Senso della scoperta, emozione, ma anche volontà di assecondare una vocazione. Sono alcuni dei messaggi lanciati da 20 ricercatrici in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Il video è realizzato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con la collaborazione degli Enti di Ricerca italiani: Area Science Park; Agenzia spaziale italiana (ASI); Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA); Istituto nazionale di astrofisica (INAF); Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE); Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRiM); Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN); Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS)..
Le 20 ricercatrici hanno voluto lanciare il loro messaggio. Un incoraggiamento a seguire le proprie passioni e inclinazioni, per promuovere la formazione e le carriere scientifiche per le donne e le ragazze, e per raggiungere una parità di genere. Un momento di riflessione e, al contempo, uno stimolo alla comunità internazionale nel perseguire obiettivi di parità di genere in termini di opportunità educative, di formazione e di carriere scientifiche per le donne e le ragazze, rimuovendo gli ostacoli che si frappongono.
Tra le 20 ricercatrici coinvolte anche Regina Ciancio, ricercatrice di Area Science Park, esperta microscopista che studia i materiali. “Mi affascina scrutare i materiali nel profondo” ha raccontato Regina nel video “il perché di una scelta”.
La Giornata è indetta dall’Unesco con l’obiettivo di riconoscere il ruolo determinante che le donne svolgono nelle discipline STEM, le discipline tecnico-scientifiche. E questo per contrastare il divario di genere che caratterizza ancora la presenza femminile anche in questo ambito.
Guarda il video
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10.02.2023
Progetto “BOL: Bio Open Lab”: installato un nuovo microscopio a risoluzione atomica nei laboratori di UniSalento
Si è conclusa presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento l’installazione di un nuovo microscopio elettronico “HOLO-TEM” a risoluzione atomica: cuore del nuovo laboratorio “BOL: Bio Open Lab” finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del programma PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 con oltre quattro milioni di euro, il microscopio è prodotto dall’azienda giapponese Jeol, ha caratteristiche eccezionali e consente di raggiungere risoluzioni subatomiche con ridotte intensità del fascio sonda di elettroni, riducendo quindi il danno da radiazione indotto sul campione. Queste caratteristiche, assieme alla possibilità di eseguire analisi in modalità olografica e tomografica, lo rendono uno strumento ideale per l’analisi anche di campioni di interesse biologico e biomedico. Attualmente è l’unico in Italia e uno dei pochi in Europa con tali caratteristiche innovative.
«Il microscopio ha mostrato performance ottimali in fase di collaudo, raggiungendo una risoluzione subatomica di soli 0.7 Angstrom», spiega il professor Lucio Calcagnile, docente a UniSalento di Fisica applicata e responsabile del nuovo laboratorio assieme alla professoressa Ross Rinaldi, docente a UniSalento di Fisica della materia, «Il microscopio è inoltre dotato di un sistema molto complesso di rivelatori che, funzionando simultaneamente, consentono di ottenere informazioni complementari di tipo morfologico, strutturale e composizionale».
«Non solo il microscopio consente di raggiungere livelli elevatissimi di risoluzione e ha capacità analitiche eccezionali e per molti versi uniche», aggiunge la professoressa Ross Rinaldi, «ma è anche ottimizzato per l’analisi di campioni, come quelli biologici, sensibili al danno da radiazione e non analizzabili con microscopi elettronici tradizionali».
«L’installazione del microscopio è stata anche una sfida dal punto di vista tecnico», conclude il professor Gianluca Quarta, docente di Fisica applicata e responsabile per UniSalento per l’esecuzione del contratto di fornitura con Jeol, «in quanto ha richiesto un’accurata progettazione della stanza sperimentale, con caratteristiche molto stringenti in termini di riduzione delle vibrazioni e del rumore, dei campi elettromagnetici e della stabilità in temperatura».
Il nuovo microscopio potenzia l’infrastruttura di ricerca multidisciplinare europea CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium) nel campo della scienza dei materiali, i biomateriali e le nanotecnologie. L’accesso al nuovo laboratorio è aperto ai ricercatori di tutto il mondo, che possono sottoporre proposte di esperimento attraverso la piattaforma prevista dall’infrastruttura.
Il collaudo del nuovo microscopio è avvenuto alla presenza dei rappresentanti e dei tecnici della Jeol, dei ricercatori e responsabili dell’Università del Salento e di ricercatori con riconosciuta esperienza di livello internazionale del campo della micrososcopia elettronica afferenti al CNR e ad Area Science Park (Trieste).
Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
03.02.2023
Cultura e Creatività: nuove leve per l’innovazione multisettoriale
Secondo le stime della Commissione Europea, le industrie culturali e creative generano in Europa 558 miliardi di euro di valore, pari a circa il 5,3% del PIL europeo totale, occupando circa 12 milioni di persone (di cui 1,5 milioni in Italia), pari al 7,5% di tutte le persone impiegate, più del settore automotive. È questa l’istantanea di un settore frammentato ed eterogeneo, fatto di realtà diverse per dimensioni e ambiti di attività, che spazia tra architettura e design, artigianato d’arte, arti visive e dello spettacolo, editoria, valorizzazione del patrimonio culturale e molto altro. Queste imprese svolgono un ruolo riconosciuto di “attivatori” di innovazione e sviluppo su una moltitudine di settori (manifatturiero, health & life science, costruzioni etc) e innestano ricadute positive su numerosi processi, tra cui la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la resilienza economica, la digitalizzazione.
Il Friuli Venezia Giulia già da una decina d’anni, una delle prime regioni in Italia a farlo, ha deciso di investire in questo settore, grazie a specifiche linee di finanziamento, tra cui i finanziamenti dei fondi europei POR-FESR. Suo partner tecnico scientifico è Area science Park che ha dato impulso a una serie di progetti e reti volti a rafforzare la collaborazione tra imprese e ricerca scientifica, incoraggiando al contempo la generazione di startup e spin-off innovativi. Ciò si è concretizzato nel supporto formativo e consulenziale dato a 409 professionisti e imprenditori e nell’avvio di 169 startup culturali e creative. Prossimo passo, il lancio imminente di KIC EIT C&C – Culture and Creativity, la nuova “comunità dell’innovazione” europea finanziata dall’European Institute for Innovation and Technology (EIT) che si aggiunge alle otto comunità già esistenti e che, attraverso la leva della cultura e della creatività, avrà la missione di generare nuovi posti di lavoro, favorire una crescita sostenibile e creare effetti di spill-over tra diversi settori. Area Science Park è uno dei 50 Lead partner che potrà avere accesso all’associazione e contribuire all’intera filiera dell’innovazione del settore secondo il paradigma del knowledge triangle: formazione, ricerca, e impresa. Obiettivi della KIC EIT C&C – Culture and Creativity saranno infatti il lancio e lo sviluppo di imprese tramite programmi di accelerazione per le imprese, l’alta formazione con forti componenti di imprenditorialità; il supporto alla ricerca e allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.
Di tutto questo si è parlato durante l’evento “Cultura e Creatività: nuove leve per l’innovazione multisettoriale”, organizzato in Area Science Park, con esperti e operatori europei e nazionali, tra i quali Johanna Leissner, Scientific Representative per il Fraunhofer e membro del Gruppo di Esperti Europeo “Cultural Heritage”. Leissner che si è soffermata sulle conseguenze dei cambiamenti climatici su monumenti, palazzi storici e paesaggio, causati da eventi metereologici estremi che favoriscono fenomeni di corrosione ed erosione. Di qui la necessità e l’urgenza di un’alleanza stabile tra salvaguardia dei beni culturali e scienza, per individuare soluzioni innovative in grado di preservare le nostre ricchezze storiche e ambientali. In quest’ottica, negli ultimi anni sono stati oltre 200 i progetti multidisciplinari di ricerca sviluppati a livello europeo. Tra i molti relatrici e relatori di rilievo dell’evento, il prof. Pierluigi Sacco, Senior Advisor, Organisation of Economic Co-operation and Development (OECD), che ha trattato il tema della Cultura e creatività come attivatore dell’innovazione trasversale a tutti i settori economici e dei nuovi trend sociali e tecnologici in atto, e Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET Digital Culture Center che si è soffermata sul ruolo dell’arte nelle frontiere dell’innovazione e delle applicazioni del digitale nelle sue declinazioni sociali, culturali e antropologiche.
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02.02.2023
Presentata a Roma la III edizione del Big Science Business Forum in programma a Trieste nel 2024
“Ciò che contraddistingue Area Science Park è la capacità, sviluppata negli anni, di raccordare la ricerca, la tecnologia e il mondo imprenditoriale. Il Big Science Business Forum rappresenta per noi l’occasione di mostrare come il prodotto della ricerca sia fondamentale per l’impresa” così la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del BSBF Big Science Business Forum 2024, ospitata il 1° febbraio presso la sede di Rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia a Roma.
Il forum, punto di incontro tra ricerca e industria che unisce le principali Infrastrutture di Ricerca Europee, è un’occasione importante per l’Italia, anche alla luce degli investimenti – pari a 1.58 miliardi di Euro – che il PNRR ha iniettato per il potenziamento di 30 selezionate infrastrutture di ricerca e la creazione di ulteriori 25 orientate all’innovazione, in partenariato con l’industria. A due di queste 30 infrastrutture contribuisce anche Area Science Park: di una, dedicata allo studio dei nuovi patogeni, l’ente nazionale di ricerca è coordinatore, di un’altra con focus sullo studio di nuovi materiali, è partner.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre ai Presedenti degli enti di ricerca coinvolgi (Area Science Park, CNR, INFN, INAF), il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il Governatore della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Dopo Copenaghen nel 2018 e Granada nel 2022, è stata scelta la città di Trieste per ospitare il BSBF 2024: il forum si svolgerà in autunno presso il centro congressi di Porto Vecchio. Il progetto risultato vincitore della competizione europea è stato voluto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed è frutto di un lavoro condiviso con l’ente nazionale di ricerca Area Science Park, l’ILO Network Italia, coordinamento Nazionale degli Industrial Liaison Officers presso le grandi organizzazioni internazionali della Big Science (CNR, ENEA,INAF, INFN) e PromoTurismoFVG.
“Le infrastrutture di ricerca cambiano i territori poiché attraggono giovani talenti, promuovono l’internazionalizzazione dei progetti e la mobilità dei ricercatori, sviluppano metodi e tecnologie di frontiera che si ripercuotono sulla cultura tecnico scientifica, sulla capacità imprenditoriale dalla scienza e sulla produttività nell’industria” ha continuato la Presidente Petrillo durante la conferenza stampa “Gli economisti hanno dimostrato, usando diversi modelli, che per ogni euro investito in appalti e gare per acquisto di servizi e tecnologie avanzate ne rientrano tre. Questo dimostra che c’è un impatto economico tangibile sui territori che ospitano infrastrutture di ricerca” ha poi concluso la prof.ssa Petrillo.
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