Dai nostri campus
27.10.2022
Il morbo di Alzheimer non è uguale in uomini e donne. Studio italiano apre a terapie personalizzate in base al sesso
Il morbo di Alzheimer non è uguale in uomini e donne: alcuni meccanismi molecolari sono infatti diversi tra i due sessi, in particolare per quanto riguarda il metabolismo di un amminoacido che è stato recentemente proposto come indicatore precoce di tale patologia e che quindi non sarebbe ugualmente affidabile per maschi e femmine.
Lo afferma uno studio italiano, pubblicato a settembre sulla rivista Cell Reports e guidato dall’Università di Milano, al quale hanno collaborato anche l’Università dell’Insubria, l’Università di Milano-Bicocca, quella di Roma Tor Vergata e il Laboratorio di Genomica ed Epigenomica (LAGE) dell’Area Science Park. La ricerca apre la strada anche a terapie differenziate e personalizzate in base al sesso.
I ricercatori hanno analizzato campioni prelevati post mortem da cervelli di uomini e donne con un invecchiamento normale e da pazienti affetti dal morbo di Alzheimer. Il contributo di Area Science Park, spiega Danilo Licastro, responsabile del LAGE, si è concentrato sull’analisi genomica ed epigenomica: la difficoltà maggiore è stata quella di mettere a punto e impiegare un protocollo di analisi che fosse compatibile con i campioni di Rna di tessuto inviati dall’Università di Tor Vergata e precedentemente forniti dalle biobanche, perché trattandosi di tessuti post-mortem non presentavano la stessa qualità di un tessuto fresco.
Le analisi hanno evidenziato profonde differenze in termini di vie metaboliche alterate: due esempi sono la risposta insulinica e il metabolismo dell’amminoacido serina (che genera un importante regolatore delle funzioni cerebrali, la D-serina). Questo è di particolare interesse, in quanto la D-serina modula la neurotrasmissione e anche perché il suo livello nel sangue è stato proposto come marcatore precoce per questa patologia. “Questi risultati mostrano come la malattia di Alzheimer cambia e, per certi aspetti, inverte alcune caratteristiche nei due sessi”, commenta Elisa Maffioli, dell’Università di Milano, “evidenziando così come diversi meccanismi siano attivi o meno in base al sesso e aprendo alla possibilità di intervenire con innovativi approcci terapeutici differenziati tra uomini e donne”.
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10.10.2022
ESTECO per la terza volta fornitore ufficiale di Luna Rossa Prada Pirelli per la 37ma edizione della Coppa America
ESTECO, una software house indipendente, specializzata in soluzioni per l’ottimizzazione ingegneristica e la gestione di dati e processi di simulazione, risulta nuovamente fra i fornitori ufficiali di Luna Rossa Prada Pirelli Team per la 37ma edizione della Coppa America.
In base all’accordo sottoscritto, ESTECO fornirà al team la propria piattaforma collaborativa per la gestione automatizzata dei processi e dei dati di simulazione e l’ottimizzazione numerica.
“Siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo delle imbarcazioni di Luna Rossa Prada Pirelli attraverso le nostre tecnologie modeFRONTIER e VOLTA proseguendo così la collaborazione iniziata fin dal concepimento di questi affascinanti scafi volanti della classe AC75”, ha affermato Carlo Poloni, presidente di ESTECO.
“La sfida tecnologica continua, ma crediamo che l’uso di sistemi di progettazione collaborativa, assieme a simulazioni sempre più sofisticate, potrà contribuire a portare in Italia il trofeo più ambito”, ha concluso.
La Coppa America, il più antico trofeo sportivo internazionale, è diventata una gara del design e dell’innovazione che unisce ingegneria e precisione tecnica. I limiti imposti dal regolamento della Coppa America evidenziano l’assoluta necessità di ricorrere alla simulazione e all’ottimizzazione multidisciplinare. In questo contesto, soluzioni software come ESTECO modeFRONTIER e VOLTA svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’ottimizzazione delle nuove imbarcazioni della classe AC75.
Luna Rossa Prada Pirelli Team, per il terzo anno consecutivo, adotterà ESTECO modeFRONTIER, la soluzione software leader per l’automazione dei processi di simulazione e l’ottimizzazione numerica.
Rispetto al passato, per la 37ma edizione della Coppa America, il Team utilizzerà anche ESTECO VOLTA, l’innovativa piattaforma collaborativa per la gestione dei processi e dei dati di simulazione e per l’ottimizzazione numerica. ESTECO VOLTA permette di fare un salto di qualità a livello di collaborazione ingegneristica grazie alla sua interfaccia web, contribuendo alla creazione di uno scafo altamente performante in tempi ridotti, nel pieno rispetto delle norme restrittive imposte.
“modeFRONTIER è uno degli strumenti di lavoro essenziali del nostro Team, perché ci supporta nell’ottimizzazione dei profili idrodinamici che andranno a costituire la base per una più ampia analisi 3D nella progettazione di wing e timone dell’AC75”, ha affermato Andrea Vergombello, VPP and CFD optimization, di Luna Rossa Prada Pirelli Team.
“Inoltre, l’ottimizzazione multidisciplinare è ormai un aspetto cruciale per il progetto delle imbarcazioni di America’s Cup: avere un buon software che ci permetta di combinare i dati aerodinamici e idrodinamici per l’ottimizzazione parametrica dello scafo è fondamentale per poter disegnare una barca vincente”, ha aggiunto Vergombello.
La 37ma edizione della Coppa America si svolgerà a Barcellona (Spagna) nel 2024.
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04.10.2022
Nuovo studio sulle nano-plastiche, i frammenti di polistirolo sono in grado di alterare modelli di membrane cellulari
Quattrocento milioni di tonnellate, è questo il peso della plastica prodotta ogni anno in tutto il mondo. Questa vera e propria montagna è costituita in gran parte da oggetti monouso che presto finiscono nella spazzatura, o peggio, nell’ambiente. Le plastiche costituiscono infatti l’80% dei rifiuti presenti nei nostri mari e la loro degradazione porta alla formazione di micro- e nano-particelle, le quali costituiscono un grave pericolo per la salute. Comprendere quindi l’effetto delle nano-plastiche sugli esseri viventi è una tematica urgente e importante. Uno studio realizzato dalle professoresse Elena Del Favero (Università di Milano) e Giulia Rossi (Università di Genova), insieme alle loro colleghe e colleghi, ha permesso di chiarire l’effetto del polistirene su modelli di membrane cellulari. Il polistirene, anche conosciuto come polistirolo, è una delle plastiche più utilizzate in assoluto. Tra i suoi impieghi ci sono imballaggi, custodie, rasoi usa e getta e tanti altri oggetti quotidiani. Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Colloid and Interface Science, è stato realizzato grazie al contributo del Consorzio centro-europeo delle Infrastrutture di Ricerca (CERIC-ERIC) con sede a Trieste.
“Il nostro lavoro dimostra come le nano-plastiche possano influenzare la struttura e la dinamica delle membrane cellulari”, afferma la professoressa Rossi. Per realizzare questo studio è risultata fondamentale l’integrazione di tecniche sperimentali e simulazioni al computer. Tra le prime, emerge l’impiego di analisi di diffusione dei raggi X, realizzati presso la struttura partner austriaca di CERIC-ERIC, situata presso il Sincrotrone Elettra di Trieste. In tal modo è stato possibile rivelare come cambiano le proprietà strutturali delle membrane in presenza di polistirene. Simulazioni informatiche e studi di calorimetria hanno poi confermato ciò che è stato osservato sperimentalmente. Ulteriori test hanno consentito di valutare gli effetti del polistirene sulle proprietà meccaniche delle membrane, come la flessibilità. “La combinazione di tecniche sperimentali e computazioni ha permesso di dimostrare come anche piccole quantità di polistirene siano in grado di interagire con le membrane modello alterandole sempre più al crescere della dose” afferma la professoressa Del Favero.
Questa ricerca si va ad aggiungere a una crescente letteratura scientifica sulla diffusione delle microplastiche e sui loro effetti sulla vita animale. Un precedente lavoro, sempre realizzato con il contributo di CERIC-ERIC ha infatti dimostrato come le micro-plastiche abbiano invaso diverse catene alimentari, anche in luoghi remoti come l’Antartide. “Il rischio causato dall’incorporazione delle micro- e nano-plastiche non va sottovalutato. Ulteriori studi saranno fondamentali per comprendere l’effetto di frammenti di plastica più simili a quelli che comunemente si trovano nei nostri mari, i quali sono ricoperti da numerose molecole organiche e inorganiche. Allo stesso tempo sarà fondamentale determinare il loro effetto sulle proteine di membrana, le quali ricoprono un ruolo critico in molte funzioni cellulari”, conclude la professoressa Rossi.
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29.09.2022
“Suggestioni quantistiche”: vieni a scegliere il vincitore del concorso alla Notte dei ricercatori!
Trieste Contemporanea ospita, in occasione della Notte dei Ricercatori, le Italian Quantum Weeks ideate da un coordinamento di ricercatori del CNR e altri collaboratori del sistema scientifico cittadino.
Promotore delle settimane quantiche triestine è l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR. Nella giornata dedicata alla Notte dei Ricercatori lo Studio Tommaseo (via del Monte 2/1), dalle ore 18 alle ore 20, ospiterà la sessione di selezione e di votazione da parte del pubblico – il cui svolgimento è previsto in diverse città italiane tra cui Trieste – dei 12 progetti finalisti del concorso di Creatività Quantistica “Suggestioni Quantistiche”.
Durante l’evento del 30 settembre le 12 proposte finaliste verranno presentate al pubblico. I visitatori quindi formeranno la giuria pubblica di Trieste, chiamata a valutare i progetti e a selezionarne i migliori tre. La selezione verrà fatta in contemporanea con altre città italiane. I progetti che passeranno questa selezione, verranno premiati il 14 aprile durante il World Quantum Day 2023 e verranno esposti in una mostra nazionale nel 2024.
Programma della giornata del 30 settembre:
18.00 – 18.10 – Benvenuto di Oxana Mishina – coordinatrice a Trieste delle Italian Quantum Weeks
18.10 – 18.20 – Introduzione delle regole del voto
18.20 – 19.20 – Presentazione dei progetti
19.30 – 19.45 – Votazione
19.45 – 20.00 – Premiazione del progetto triestino
Per maggiori informazioni: https://www.quantumweeks.it/trieste/
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notte dei ricercatori
quantum weeks
13.09.2022
Trieste Next 2022: “I confini della scienza. Innovazione e ricerca: limiti etici e nuove frontiere”. Presentato oggi il programma della manifestazione
Quali sono oggi i limiti della scienza? Esiste la verità scientifica? Che responsabilità hanno gli scienziati e i ricercatori nello sviluppo e nella programmazione delle tecnologie? Sono alcune delle domande a cui risponde l’edizione 2022 di Trieste Next, il festival della ricerca scientifica in programma nel capoluogo giuliano dal 22 al 24 settembre 2022.
Come ogni anno sono centinaia gli scienziati e le scienziate, esperti e divulgatori di tutto il mondo che parteciperanno ai numerosi eventi in programma. Novità di quest’anno è la sezione del programma di respiro internazionale con interventi in inglese.
Tra gli ospiti di punta quest’anno il Premio Nobel per la Chimica Aaron Chiechanover che affronterà i problemi etici della medicina di oggi. L’esperto di questioni idriche Ian Olof Lundqvist dello SIWI-Stockholm International Water Institute parlerà delle conseguenze della siccità in agricoltura e in generale sull’alimentazione umana.
Di risorse idriche parlerà anche il glaciologo britannico Peter Wadhams, che proverà ad immaginare un futuro senza ghiacci perenni. L’intervento di Federico Faggin, fisico, inventore fondamentale nella creazione del microchip e del touchscreen, si muoverà invece al confine fra scienza e filosofia, ragionando sulla natura della coscienza.
Fra gli altri ospiti di spicco della manifestazione di quest’anno, troviamo anche Beppe Severgnini, che insieme al Rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, ragionerà sull’Ecologia dell’informazione. Chris Smith, virologo dell’Università di Cambridge noto anche come divulgatore con il popolare podcast “The naked scientist”, dialogherà con il direttore dell’ICGEB Lawrence Banks sul tema dei virus: sono tutti nemici o in alcuni casi possono essere benefici per noi esseri umani? Area Science Park propone un evento dedicato a etica e intelligenza artificiale con Stefano Cozzini e Mariarosaria Taddeo, dell’Università di Oxford.
Tra gli eventi di grande rilievo di Trieste Next 2022 ci sarà anche il concerto curato dal Conservatorio G. Tartini della CEMAN Orchestra, con 40 elementi provenienti da 12 diversi Paesi dell’Est Europa, che si terrà al Teatro Verdi.
Le informazioni dettagliate su luoghi orari e il programma completo e aggiornato di Trieste Next 2022 sono disponibili al sito: www.triestenext.it.
Area Science Park a Trieste Next
L’ente nazionale di ricerca partecipa alla manifestazione, in qualità di copromotore, proponendo due incontri, uno dedicato all’Open Science e un altro all’etica dell’Intelligenza Artificiale, e allestendo un grande laboratorio in Piazza Unità assieme a Elettra Sincrotrone Trieste, Istituto Officina dei Materiali CNR-IOM, International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB), Fondazione Italiana Fegato – FIF, in collaborazione con Picosats, Idrostudi, Dr. Schaer, Gruppo Pragma.
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LABORATORIO IN PIAZZA UNITA’
ENJOY SCIENCE: DIALOGA, COSTRUISCI E SPERIMENTA!
Qual è il nesso tra genomica e virologia? Cosa si nasconde dentro una cellula? È possibile capire l’infinitamente piccolo? Quali sono i materiali del futuro? Che impatto avrà l’idrogeno nelle nostre vite nei prossimi anni? A queste e altre domande risponderanno ricercatori e ricercatrici nel grande laboratorio allestito in Piazza Unità dove bambini, ragazzi e adulti potranno avvicinarsi al mondo della ricerca in diversi ambiti attraverso percorsi ludo-didattici, dialoghi ed esperimenti. All’interno del grande spazio espositivo sarà allestita anche un’area Dialogare in cui ricercatori e scienziati racconteranno le loro ricerche e dialogheranno con il pubblico.
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EVENTI
Giovedì 22 settembre
ore 17.00-18.30
Gazebo Area Science Park – Spazio Dialogare – Piazza Unità d’Italia, Trieste (TS)
Lingua: italiano (senza traduzione)
TALK WITH US: TI RACCONTO LA MIA IMPRESA, CULTURALE E CREATIVA
Storie di startupper e imprenditori del Friuli Venezia Giulia che hanno fatto di un’idea un’impresa innovativa
Intervengono Daniele Panfilo, founder di AINDO srl, Francesco Stumpo e Maria Kochetkova founders di Expating srls, Federico Mansutti con SimulArte srl e TAG – The Artist Garage srl e Sandrine Nguefack con Abuy srl. Modera Roberto Pillon, Area Science Park – Ufficio Generazione d’impresa.
C’è chi utilizza strumenti e tecniche all’avanguardia dell’Intelligenza Artificiale (AI) e del Machine Learning (ML) per ottimizzare le operazioni aziendali, chi offre servizi e prodotti rivolti agli stranieri in Friuli Venezia Giulia in un’ottica di multiculturalismo, chi sfrutta le potenzialità del digitale per erogare servizi utili alle gestione di tutti i processi della filiera musicale e chi propone sul mercato online una linea di prodotti e giocattoli educativi artigianali. Attraverso le storie di successo di alcune delle imprese culturali e creative supportate da Area Science Park, scopriremo come un’idea può trasformarsi in una impresa innovativa e raggiungere risultati tangibili a livello nazionale e internazionale.
La partecipazione è libera fino a esaurimento posti.
Iniziativa promossa da Area Science Park nell’ambito delle attività rivolte al Cluster Cultura e Creatività FVG.
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Venerdì 23 settembre
ore 21-22.30
Museo Revoltella, via A. Diaz 27
Language: English (without translation)
OPEN SCIENCE, OPEN COMMUNITY, OPEN ACCESS: SCIENCE WITHOUT BORDERS
A dialogue with Yannis Ioannidis, professor at the National and Kapodistrian University of Athens, Giorgio Rossi, professor of University of Milano – Chaired by Caterina Petrillo, president Area Science Park, chair ELI ERIC
The key principles of open science are: accessing major research infrastructures, sharing data and pooling skills and expertise to achieve results that have an impact on society. Within this approach, researchers, although not physically together, work together in a structured network, sharing knowledge, overcoming geographical boundaries, and breaking down barriers in fields of application. The meeting explores how open can be used as a tool to maximise efforts and achieve collective outcomes. This is also in line with the goals of the United Nations’ 2030 Sustainable Development Agenda
A panel in collaboration with SiS FVG
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Sabato 24 settembre
ore 16.30-17.45
Regione Friuli Venezia Giulia, Salone di Rappresentanza – Piazza Unità d’Italia 1
Lingua: italiano (senza traduzione)
DALLO STATISTICAL LEARNING ALL’AI: ANCHE I TECNOLOGI HANNO LE LORO RESPONSABILITÀ
Intervengono Stefano Cozzini, direttore Istituto Ricerca per l’Innovazione Tecnologica Area Science Park Adriano Fabris, docente di Filosofia morale ed Etica Università di Pisa, Mariarosaria Taddeo, docente e ricercatore senior Università di Oxford, Defense Science and Technology Fellow Alan Turing Institute – Modera Massimo Cerofolini, giornalista, conduttore EtaBeta su Radio Rai 1
Dalla salute alla mobilità, dal lavoro alla comunicazione interpersonale, le tecnologie che sfruttano i dati sono sempre più centrali in molti aspetti della nostra quotidianità. In molti casi ci affidiamo a uno o più algoritmi – che macinano un enorme quantità di dati – per velocizzare e ottimizzare processi e per trovare soluzioni a problemi complessi. Ma cosa accade se il dato che raccogliamo non rispecchia la realtà? Come ci si comporta se è il dato a indurre a una distorsione dell’informazione? Fondamentale è il ruolo dei tecnologi, ricercatori e scienziati che sviluppano e in qualche modo “governano” le macchine.
Dai nostri campus
intelligenza artificiale
open science
11.07.2022
L’arte incontra la scienza in Area Science Park
Un’animazione immersiva e interattiva, un universo fantascientifico in cui gli esseri umani condividono le risposte immunitarie con tutte le altre specie colpite dall’inquinamento da microplastiche. È questo il progetto “The Sentinel Immune Self” dell’artista danese Sissel Marie Tonn vincitrice della residenza ospitata in Area Science Park e presentata venerdì 8 luglio in anteprima nel campus di Basovizza. La residenza artistica è organizzata in collaborazione con MEET Digital Cultural Center di Milano e fa parte delle 21 fellowship finanziate in tutta Europa dal programma S+T+ARTS (Science + Technology + Arts), un’iniziativa della Commissione Europea nata nell’ambito di Horizon 2020 che promuove spazi di collaborazione ibrida tra scienza, tecnologia e arte.
Una sperimentazione per Area Science Park che, grazie alla contaminazione tra arte e scienza, intende esplorare nuovi paradigmi per generare innovazione e, al contempo, promuovere nuovi scenari in cui l’arte e la cultura si fanno interpreti delle trasformazioni che la scienza introduce nella vita di tutti i giorni.
L’artista sta ricreando un’allegoria dei processi di evoluzione, che intende mettere in guardia rispetto alle conseguenze profonde degli inquinanti sul nostro organismo e sul nostro ecosistema. L’idea è nata grazie anche al confronto con i ricercatori dei laboratori di genomica ed epigenomica e del Data Center Orfeo di Area Science Park, a partire dalla domanda: “come possiamo preservare l’evoluzione delle specie migliorando la capacità delle comunità di essere resilienti quando sfidate dalla diversità?”.
La collaborazione con gli scienziati di Area Science Park è iniziata a partire da febbraio 2022 e ha poi coinvolto anche altri studiosi del sistema della ricerca triestino che, grazie all’ispirazione e all’entusiasmo di Sissel, sono stati coinvolti in una riflessione e riscoperta della complessità e dell’interconnessione intrinseca con il mondo che ci circonda.
Uno dei temi centrali dello studio di Sissel Marie Tonn è il limite che separa la nostra percezione del “Sé” da ciò che è “Non-Sé”, ovvero il nostro corpo dagli agenti esterni, siano essi virus, microplastiche o altre forme di vita. Nel lavoro visionario dell’artista, questa barriera è sempre più sfumata e perde la sua forza nel momento cruciale in cui le microplastiche entrano nel corpo umano e nelle cellule che lo costituiscono. Un punto di svolta che sposta il limite di separazione tra le specie, normalmente garantito dal nostro sistema immunitario. Da qui, il tema centrale dell’installazione The Immune Sentinel Self.
Un aspetto fondamentale dell’opera sarà la relazione e la sincronizzazione con il visitatore. Attraverso un “biosensore” lo spettatore entrerà in contatto con il mondo sottomarino delle Sentinelle, sincronizzando il proprio battito cardiaco con il loro “sensore immunitario” interno. Questo concetto di sincronizzazione utilizza il modello di Kuramoto, un algoritmo che trova applicazione in moltissimi ambiti della biologia, della fisica e delle neuroscienze computazionali. Il suo impiego nell’opera è uno dei risultati del confronto con i ricercatori di Area Science Park.
L’opera dell’artista verrà esposta al pubblico a partire dal prossimo ottobre al Museo Maxxi di Roma, presso MEET Digital Culture Center a Milano, da Ars Electronica a Linz (Austria) e al ZKM, Center for Art and Media di Karlsruhe (Germania).
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S+T+ARTS
Sissel Marie Tonn
The Sentinel Immune Self
28.06.2022
Open Day della Fondazione ITS A. Volta, il percorso post-diploma che forma i futuri tecnici del settore biomedicale
La Fondazione ITS A. Volta per le Nuove Tecnologie della Vita, dopo il successo dell’Open Day organizzato ad aprile, ha deciso di riaprire le porte dei propri laboratori ai potenziali nuovi studenti per far conoscere le attività formative al passo con l’innovazione nel settore life science.
Durante l’Open Day, che si terrà presso l’Edificio Q del campus di Basovizza di Area Science Park nel pomeriggio di giovedì 7 luglio 2022 dalle ore 16:00 alle ore 18:00, sarà possibile approfondire le tematiche delle apparecchiature e dei software biomedicali, delle telecomunicazioni e dell’IoT e visitare LAB3 e LAB3D, i due laboratori che ricreano un ambiente ospedaliero in cui apprendere in modo pratico grazie a tecnologie all’avanguardia come la stampa 3D e le realtà virtuale, aumentata e mista.
Oltre alla guida attraverso le varie aule didattiche, i visitatori potranno scoprire numerosi strumenti adoperati dagli studenti durante le lezioni e frutto dei loro progetti, come i robottini (TEMI e JOBOT) o, ad esempio, i visori per la realtà aumentata. Saranno inoltre presenti docenti e studenti (attuali e diplomati) pronti a rispondere a qualsiasi curiosità riguardanti le materie trattate durante ciascun percorso biennale.
La Fondazione ITS A. Volta per le Nuove Tecnologie della Vita offre infatti tre percorsi formativi biennali post-diploma, le cui preiscrizioni sono già aperte:
corso per Tecnico Superiore per la gestione e la manutenzione di Apparecchiature Biomediche (TAB)
corso per Tecnico Superiore per lo sviluppo e la gestione di soluzioni di Informatica Biomedica (TIB)
corso per Tecnico Superiore per lo sviluppo e la gestione di soluzioni di telecomunicazioni e IoT in ambito One Health (TOHT)
Per partecipare all’Open Day è necessario iscriversi qui.
Maggiori informazioni sono reperibili al sito o tramite mail all’indirizzo info@itsvolta.it.
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16.05.2022
Inquinamento da microplastiche: un’allegoria tra arte e scienza dell’artista danese Sissel Marie Tonn
Da oggi sino al 20 maggio, l’artista danese Sissel Marie Tonn, vincitrice della challenge “Preserving co-evolution” del programma europeo S+T+ARTS (Science + Technology + Arts), sarà ospite dei laboratori di Area Science Park per sviluppare il suo progetto di residenza artistica “The Sentinel Immune Self”. S+T+ARTS è un’iniziativa della Commissione Europea nata nell’ambito di Horizon 2020 che promuove spazi di collaborazione ibrida tra scienza, tecnologia e arte.
La residenza artistica, sviluppata a partire dall’attività di ricerca dell’ente nazionale e di alcuni centri del sistema, è organizzata in collaborazione con MEET Digital Cultural Center di Milano e fa parte delle 21 fellowship finanziate in tutta Europa dal programma.
Il tema su cui l’artista danese si è confrontata con gli altri candidati è Preserving sustainability and inclusiveness in the co-evolution, ovvero: “come possiamo preservare l’evoluzione delle specie migliorando la capacità delle comunità di essere resilienti?”. Le più grandi sfide del nostro tempo, come estinzioni di massa, pandemie virali e cambiamenti climatici, ci ricordano infatti che siamo intrinsecamente interconnessi con i nostri ecosistemi. Grazie anche al confronto con immunologi e tossicologi, Sissel Marie Tonn esplora da anni nella sua ricerca artistica la relazione tra il nostro sistema immunitario e l’ambiente circostante in continuo mutamento.
A partire dal mese di marzo l’artista ha avuto la possibilità di dialogare con alcuni ricercatori del sistema della ricerca triestina, fra cui Alessio Ansuini e il team di ricerca che si occupa di Data Science e infrastrutture di calcolo in Area Science Park, Jacopo Grilli, ricercatore all’ICTP impegnato su modelli teorici e matematici per definire i fattori che impattano sulla biodiversità terrestre, e Lisa Vaccari, scienziata sperimentale di Elettra Sincrotrone Trieste che nelle sue ricerche utilizza diverse tecniche, dalla spettroscopia alla microscopia, applicandole a diverse tematiche di studio, dalle scienze dei materiali alla biologia.
Dal confronto con i ricercatori e dalla prossima visita ai laboratori di Area Science Park, Sissel Marie Tonn prenderà spunto per ricostruire, attraverso un’animazione immersiva e interattiva, un universo fantascientifico in cui gli esseri umani condividono le risposte immunitarie con tutte le altre specie colpite dall’inquinamento da microplastiche. Un’allegoria dei processi di evoluzione, che intende mettere in guardia rispetto alle conseguenze profonde degli inquinanti sul nostro organismo e sul nostro ecosistema.
L’opera dell’artista verrà esposta al pubblico a partire dal prossimo ottobre al Museo Maxxi di Roma, presso MEET Digital Culture Center a Milano, da Ars Electronica a Linz (Austria) e al ZKM, Center for Art and Media di Karlsruhe (Germania).
“Raccontare i risultati della ricerca in modo chiaro e comprensibile e riuscire così a raggiungere il maggior numero di cittadini possibile è oggi un obbligo per chi fa ricerca” spiega la Presidente di Area Science Park, prof. Caterina Petrillo. “Per farlo è fondamentale esplorare nuove linguaggi, stimolando la contaminazione tra le diverse discipline. Una di queste è di certo l’arte che condivide con la scienza lo stesso percorso creativo. Il confronto tra questi due mondi, apparentemente così diversi, può portare a entrambi idee e stimoli per sviluppare nuove forme di innovazione”.
Sissel Marie Tonn incontra il personale di Area Science Park e i partner dell’iniziativa e illustra il suo progetto:
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S+T+ARTS
Sissel Marie Tonn
The Sentinel Immune Self
12.05.2022
La Fondazione Democenter di Modena visita Area Science Park
Una delegazione della Fondazione Democenter, Centro di Ricerca e di Innovazione che gestisce il Tecnopolo di Modena accreditato alla Rete dell’Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna (ARTER), è venuta per una visita di due giorni in Area Science Park con lo scopo di valutare possibili ambiti di collaborazione. La trasferta della delegazione modenese, guidata dal Direttore Generale Barbara Bulgarelli, è nata in occasione della visita del 10 Dicembre 2021 da parte dell’Industrial Liaison Office di Elettra Sincrotrone Trieste presso i poli scientifici del Democenter.
“È per noi una seconda occasione ricca di spunti che ci permette di sondare possibili nuove applicazioni per il mondo dell’industria e dell’impresa che possono scaturire dalla combinazione delle tecniche di indagine non solo dei nostri molti laboratori ma anche di quelli di altri enti come Democenter”, commenta Marco Peloi, Responsabile dell’Industrial Liaison Office di Elettra Sincrotrone Trieste che gestisce l’attività di trasferimento tecnologico e promuove l’uso delle infrastrutture di ricerca per le applicazioni industriali e la ricerca applicata.
Il Democenter ha sviluppato sul territorio modenese un modello di innovazione a rete per sostenere e sviluppare i distretti locali della meccatronica, dell’automotive e del biomedicale, mettendo a disposizione delle imprese diversi laboratori per la ricerca industriale. Il Centro dispone di laboratori all’avanguardia specializzati in Microscopia Applicata e Biologia Cellulare, in Tossicologia e Proteomica, in Misure, Strumenti e Sensori. Più recentemente ha avviato delle attività di incubazione tramite l’incubatore TPM Cube.
Area Science Park è un ente nazionale di ricerca che gestisce il parco scientifico e tecnologico di Trieste ed è attivo nelle attività di valorizzazione dei risultati della ricerca e nel loro trasferimento al mercato. Una delle caratteristiche distintive di Area Science Park nel panorama della ricerca italiano è il funzionamento nei suoi campus di Piattaforme Scientifiche e Tecnologiche in grado di fornire know-how e servizi finalizzati allo svolgimento di test sperimentali e progetti di ricerca applicata e industriale in modalità “open lab”.
Ad accogliere la delegazione nella prima giornata dell’11 paggio presso il Campus di Padriciano è stata il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica. Agli ospiti sono state presentate le iniziative legate ai principali ambiti di progetti e attività strategici per Area: transizione digitale, piattaforme tecnologiche per la genomica e i nuovi materiali, data science, tecnologie verdi per la transizione ecologica e l’economia circolare, creazione d’impresa.
La seconda giornata del 12 Maggio è stata invece dedicata al Campus di Basovizza, con la visita di 4 delle 28 beamline presenti all’interno della sala sperimentale del sincrotrone Elettra (Syrmep, SISSI, TwinMic, ESCA Microscopy) e la visita del laboratorio di supporto Nanoinnovation Lab, i quali presenteranno lo stato dell’arte delle strumentazioni e delle tecniche di indagine che permettono applicazioni innovative grazie all’alta qualità della luce di sincrotrone prodotta. Le due giornate si sono concluse con la visita del Laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park.
“Siamo un centro di ricerca all’avanguardia sempre interessato ad approfondire le attività di altre realtà e a sviluppare opportunità di collaborazione a livello nazionale”, afferma Barbara Bulgarelli.
“Ampliare la rete di collaborazioni su scala nazionale e internazionale è da sempre una priorità per il nostro ente – spiega il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica –. È, infatti, dalla condivisione di conoscenza e competenze che possono nascere nuovi progetti scientifici e iniziative di trasferimento tecnologico”.
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05.05.2022
L’azalea della ricerca di Fondazione AIRC per la salute di tutte le donne
Domenica 8 maggio, in occasione della Festa della Mamma, l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC torna a colorare tantissime piazze in tutta Italia per sostenere i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne. In 38 anni di vita l’Azalea della Ricerca è diventata il simbolo di questa ricorrenza ed ha permesso nel tempo di raccogliere oltre 280 milioni di euro, risorse che sono state impegnate nella ricerca sul cancro.
Lo scorso anno nel nostro Paese ci sono stati 182.000 nuovi casi di tumore tra le donne e si stima che circa una su tre riceverà una diagnosi oncologica nel corso della vita. I tumori più frequenti nel genere femminile sono: mammella (55.000), colon-retto (20.200), polmone (13.300), tiroide (9.800), utero (8.300), pancreas (7.400), melanoma (6.700), linfoma non-Hodgkin (6.100), stomaco (6.100), ovaio (5.100). Oggi in Italia la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata al 65% e ci sono quasi 2 milioni di donne che hanno superato un cancro grazie ai progressi della ricerca e all’alto livello dell’assistenza oncologica.
L’adozione di comportamenti salutari potrebbe prevenire circa il 30-40% dei nuovi casi di tumore. Il fattore di rischio più importante è il fumo, a cui sono riconducibili almeno 17 diversi tipi di neoplasie oltre al carcinoma polmonare che, nell’85-90% dei casi, è provocato proprio da questa abitudine nociva. Anche l’obesità determina maggiori probabilità di sviluppare un cancro: un’analisi dell’American Cancer Society mostra che nel 2012 i chili di troppo sono stati responsabili del 3,9% circa di tutti i tumori nel mondo, con punte del 7 e 8% nei Paesi occidentali. La dieta ha un ruolo fondamentale nella prevenzione dei tumori: tre neoplasie su dieci sono infatti causate da un’alimentazione poco varia e non equilibrata. Infine, va evitata la sedentarietà: un’attività fisica regolare può diminuire il rischio di sviluppare un tumore del 7% circa rispetto a chi non si muove. L’esercizio inoltre riduce fino al 30% il rischio di recidive e migliora la qualità di vita delle pazienti.
La Fondazione AIRC finanzia numerosi progetti di ricerca in Friuli Venezia Giulia, in particolare a Trieste, diversi dei quali vedono protagonisti in Area Science Park ricercatrici e ricercatori di Elettra Sincrotrone Trieste e ICGEB. Altri progetti sono condotti da Università di Trieste, SISSA e I.R.C.C.S. Burlo Garofolo.
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28.04.2022
Aree industriali inquinate: con il progetto POSIDON al via la sperimentazione in campo di due nuove tecnologie prototipali per la decontaminazione dei suoli
Giovedì 28 aprile l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale consegnerà formalmente le due aree inquinate localizzate nella zona industriale della Valle delle Noghere del Comune di Muggia (Trieste), individuate per la fase di sperimentazione di nuove tecniche di decontaminazione nell’ambito del progetto POSIDON PCP (POlluted SIte DecontaminatiON Pre-Commercial Procurement). Il progetto è infatti giunto alla terza e ultima fase dell’appalto transnazionale di servizi di ricerca e sviluppo tecnologico, quella in cui verranno sperimentate e comparate, in Italia (a Trieste) e in Spagna (a Bilbao), le funzionalità e le prestazioni di due tecnologie innovative per il trattamento dei suoli.
POSIDON, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea e coordinato da Area Science Park, ha l’obiettivo di indirizzare dal lato della domanda pubblica lo sviluppo di nuove soluzioni non ancora presenti sul mercato, in grado di decontaminare in-situ terreni inquinati da frazioni pesanti di idrocarburi del petrolio (TPH e IPA) e metalli pesanti, come piombo ed arsenico.
Nel corso della prima e della seconda fase dell’appalto pre-commerciale (PCP), che si è conclusa ad agosto 2021, consorzi e raggruppamenti internazionali costituiti da aziende, università e centri di ricerca hanno sviluppato e validato su scala di laboratorio quattro prototipi. Tra queste soluzioni, attraverso una procedura competitiva, sono state selezionate per dare avvio alla sperimentazione in campo le proposte di TESECO BONIFICHE (capofila di un Consorzio internazionale composto da TESECO BONIFICHE S.r.l., IRET-CNR, Agencia Estatal Consejo superior de lnvestigaciones Cientfficas CSIC, DN 360 srl, BioCastle Water Technologies LDT, Studio Podgornik Sri, BD BIODIGRESSIONI srl) e di HPC ITALIA (capofila del Consorzio internazionale composto da HPC ITALIA S.r.l., Fondazione Politecnico di Milano, Ambiente S.p.A., HPC International SAS, GEYSER HPC, S.A.U.).
Il consorzio guidato da HCP ha sviluppato la soluzione “Erase” (ElectRode-Aided Soil rEmediation), una piattaforma modulare flessibile in situ che prevede la posa in opera di elettrodi per ridurre la contaminazione sia di inquinanti organici che inorganici, attraverso il trasporto indotto dal campo elettrico nel suolo, oltre che azioni di trattamento chimico e biologico per iniezione di prodotti chimici e nutrienti. Il consorzio capitanato da TESECO ha invece ideato e sviluppato la tecnologia “Soil-Omic” che prevede processi biologici e chimico-fisici integrati, finalizzati alla decontaminazione di suoli e acque sotterranee da inquinanti organici e inorganici tramite formulazioni biologiche basate sull’integrazione di metagenomica e ingegneria ambientale.
Per programmare futuri comuni investimenti di bonifica, il progetto POSIDON sta estendendo la rete dei siti inquinati. Sarà possibile ricevere informazioni aggiornate sullo stato di attuazione della sperimentazione e sulle opportunità di investimento e finanziamento, rispondendo alla manifestazione di interesse disponibile a questo link.
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26.04.2022
Farmaci più efficaci e con minori effetti collaterali grazie agli strumenti di nano-analisi
È possibile migliorare l’efficacia di un farmaco riducendone al tempo stesso gli effetti collaterali? La risposta a questo interrogativo è nel progetto Nano-Analytics for Pharmaceutics (Nano-Pharma), sviluppato dal Consorzio Centro-Europeo di Infrastrutture di Ricerca (CERIC), con sede a Trieste. “Lo scopo di Nano-Analytics for Pharmaceutics è migliorare la formulazione dei farmaci mediante l’impiego di avanzati strumenti di nano-analisi”, afferma Aden Hodzic, referente scientifico del progetto.
L’ibuprofene, farmaco da banco per eccellenza, è stato l’oggetto di un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Drug Delivery Science and Technology. “Grazie alle analisi basate sulla luce di sincrotrone e sulla risonanza magnetica nucleare, è stato possibile evidenziare come in particolari condizioni di preparazione la molecola di ibuprofene possa degradarsi. Le tecniche tradizionali impiegate negli studi realizzati in precedenza non erano state in grado di rilevare tale anomalia” continua Aden Hodzic. Il prodotto di questa degradazione, il 4-isobutilacetofenone, può essere infatti la causa di alcuni degli effetti collaterali associati al famoso antinfiammatorio.
Nello studio, il team di ricercatori ha fatto ampio uso del parco strumentazioni disponibili presso i partner del consorzio CERIC. Per fare alcuni esempi, gli esperimenti basati sui raggi X, eseguiti alla linea di luce SAXS dell’Università Tecnica di Graz, installata presso il Sincrotrone Elettra di Trieste, hanno permesso di rilevare alcuni indizi della degradazione dell’ibuprofene. Ulteriori esperimenti basati sui raggi infrarossi e sulla risonanza magnetica nucleare sono stati eseguiti rispettivamente alla linea di luce SISSI di Elettra e all’Istituto Nazionale di Chimica di Lubiana. L’insieme di questi, e altri esperimenti, uniti ai calcoli eseguiti presso i laboratori dell’Università Tecnica di Graz, hanno permesso di identificare tracce di 4-isobutilacetofenone derivato dalla degradazione dell’ibuprofene. L’Università Tecnica di Graz, Elettra Sincrotrone Trieste e l’Istituto Nazionale di Chimica di Lubiana rappresentano le strutture partner di CERIC rispettivamente in Austria, Italia e Slovenia.
“L’approccio nano-analitico permetterà la formulazione e la produzione di farmaci sempre più efficaci e sicuri, soddisfacendo i criteri più stringenti posti dalle agenzie per la regolamentazione dei farmaci” conclude Ornela De Giacomo, vice-direttrice di CERIC e co-autrice dello studio.
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