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Servizi per l'Innovazione

06.03.2023
Torna FameLab, il talent show della comunicazione scientifica
Raccontare la scienza in 3 minuti: è la sfida di FameLab, il talent show della comunicazione scientifica, che anche quest’anno farà tappa a Trieste. La selezione locale si svolgerà il 31 marzo 2023 alle ore 9.00 alla Sala Luttazzi del Magazzino 26. Le iscrizioni sono aperte e si effettuano tramite form online, entro domenica 26 marzo. La competizione costituisce per i concorrenti un’importante occasione di mettere alla prova le proprie competenze nella materia scientifica di studio, nonché le proprie abilità comunicative, e più in generale mira ad avvicinare i giovani ricercatori al mondo della divulgazione, con l’intento di creare nuove professionalità e consolidare un dialogo che sia il più possibile rigoroso, informale e duraturo tra il mondo della ricerca scientifica e il pubblico. La novità dell’edizione 2023 è che saranno ammessi concorrenti provenienti sia da ambiti STEM o medicina, sia da ambiti Umanistici (Antropologia, Archeologia, Economia, Filosofia, Geografia, Giurisprudenza, Linguistica, Psicologia, Scienze Politiche, Sociologia e Storia), che nelle loro ricerche adottano metodi, teorie e dati scientifici e ne parleranno nei loro talk. I primi due classificati della selezione locale riceveranno un premio in denaro, accederanno a una Masterclass in comunicazione scientifica, che si svolgerà a Perugia in giugno, e alla Finale Nazionale in programma a fine settembre in occasione della Notte Europea dei Ricercatori. Il vincitore di FameLab Italia 2023 avrà accesso alla finalissima FameLab International, in programma in autunno, dove affronterà altri concorrenti provenienti da tutto il mondo. Per prepararsi al palco di FameLab: incontro formativo Per aiutare gli aspiranti concorrenti a preparare al meglio le loro presentazioni, il 24 marzo dalle 17.30 alle 21.30 al Polo Giovani Toti, i promotori della selezione di Trieste organizzano un incontro formativo gratuito dedicato alla preparazione dei contenuti e alla teatralità. Potranno partecipare tutti i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi. Donato Ramani, comunicatore scientifico della SISSA, tratterà di come dare ai contenuti delle presentazioni una struttura narrativa efficace, mentre l’attrice Daniela Gattorno porrà l’accento su diversi aspetti legati al modo di muoversi sul palco e all’uso della voce. Per iscriversi: info@immaginarioscientifico.it Per assistere a FameLab Trieste Le scuole secondarie di II grado sono invitate ad assistere all’evento come pubblico e a votare la loro esibizione preferita. Gli insegnanti che desiderano far partecipare le proprie classi possono contattare l’Immaginario Scientifico per effettuare la prenotazione (obbligatoria): info@immaginarioscientifico.it oppure 040 224424. L’evento è aperto gratuitamente anche al pubblico che desidera assistere. Prenota qui. FameLab è stato ideato nel 2005 in Gran Bretagna. In Italia nel 2022 l’evento è organizzato da Psiquadro Perugia e Cheltenham Festival. La selezione locale a Trieste è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. Il Protocollo è sostenuto da ZKB-Credito Cooperativo di Trieste e Gorizia.
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13.02.2023
Sigillo d’eccellenza della Commissione Europea per IP4FVG
La Commissione Europea ha assegnato il sigillo di eccellenza (“Seal of excellence”) al progetto “IP4FVG-EDIH” presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia a valere sull’avviso “European Digital Innovation Hubs” (EDIHs) 2021-27. Un riconoscimento che permette di ottenere il finanziamento nazionale del ministero delle Imprese e del Made in Italy.IP4FVG è il Digital Innovation Hub regionale sostenuto da Argo, il sistema industriale basato sull’innovazione di processi e prodotti per aumentare la competitività del territorio, e conta su un partenariato (coordinato dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park) che comprende rappresentanti di diversi ambiti d’interesse attivi in Friuli Venezia Giulia: università, ricerca, industria e istituzioni pubbliche. Sono 21 complessivamente gli enti coinvolti, inclusa la Regione quale partner effettivo e responsabile, in particolare, dell’attività progettuale relativa all’identificazione dei fabbisogni formativi focalizzati sugli obiettivi di trasformazione digitale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni e dell’aggiornamento tempestivo sulle opportunità di finanziamento regionale.“Essere parte del network europeo – afferma l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen – è fondamentale per il nostro territorio, per essere competitivi su scala internazionale e rafforzare le azioni di supporto alla trasformazione dei processi produttivi delle imprese regionali in un contesto più ampio”. La proposta progettuale che ha ricevuto il sigillo di eccellenza ha una durata di 36 mesi per un costo complessivo di 5,5 milioni di euro ed è stata formulata riprendendo e migliorando il progetto precedente, già presentato a valere sul primo avviso 2021 e non ammesso a finanziamento.Integrando le infrastrutture tecnologiche e il know-how tecnico di tutti i partner, IP4FVG-EDIH potrà offrire una serie di servizi avanzati per promuovere e sostenere la trasformazione digitale e verde delle imprese e delle pubbliche amministrazione nei settori dell’industria manifatturiera, di energia e ambiente e delle agrobiotecnologie. Per supportare la trasformazione digitale delle imprese, sono stati sviluppati quattro dimostratori di tecnologie dislocati sul territorio regionale e coordinati da Area Science Park, dove le aziende possono testare soluzioni tecnologiche prima di implementarle nei propri processi produttivi. I dimostratori, come pure le altre infrastrutture tecnologiche disponibili presso i partner di progetto, saranno per le imprese la porta d’ingresso all’ecosistema IP4FVG-EDIH, nonché all’intera rete europea EDIH e a quella dei centri di ricerca nazionali.
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10.02.2023
Progetto “BOL: Bio Open Lab”: installato un nuovo microscopio a risoluzione atomica nei laboratori di UniSalento
Si è conclusa presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento l’installazione di un nuovo microscopio elettronico “HOLO-TEM” a risoluzione atomica: cuore del nuovo laboratorio “BOL: Bio Open Lab” finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del programma PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 con oltre quattro milioni di euro, il microscopio è prodotto dall’azienda giapponese Jeol, ha caratteristiche eccezionali e consente di raggiungere risoluzioni subatomiche con ridotte intensità del fascio sonda di elettroni, riducendo quindi il danno da radiazione indotto sul campione. Queste caratteristiche, assieme alla possibilità di eseguire analisi in modalità olografica e tomografica, lo rendono uno strumento ideale per l’analisi anche di campioni di interesse biologico e biomedico. Attualmente è l’unico in Italia e uno dei pochi in Europa con tali caratteristiche innovative. «Il microscopio ha mostrato performance ottimali in fase di collaudo, raggiungendo una risoluzione subatomica di soli 0.7 Angstrom», spiega il professor Lucio Calcagnile, docente a UniSalento di Fisica applicata e responsabile del nuovo laboratorio assieme alla professoressa Ross Rinaldi, docente a UniSalento di Fisica della materia, «Il microscopio è inoltre dotato di un sistema molto complesso di rivelatori che, funzionando simultaneamente, consentono di ottenere informazioni complementari di tipo morfologico, strutturale e composizionale». «Non solo il microscopio consente di raggiungere livelli elevatissimi di risoluzione e ha capacità analitiche eccezionali e per molti versi uniche», aggiunge la professoressa Ross Rinaldi, «ma è anche ottimizzato per l’analisi di campioni, come quelli biologici, sensibili al danno da radiazione e non analizzabili con microscopi elettronici tradizionali». «L’installazione del microscopio è stata anche una sfida dal punto di vista tecnico», conclude il professor Gianluca Quarta, docente di Fisica applicata e responsabile per UniSalento per l’esecuzione del contratto di fornitura con Jeol, «in quanto ha richiesto un’accurata progettazione della stanza sperimentale, con caratteristiche molto stringenti in termini di riduzione delle vibrazioni e del rumore, dei campi elettromagnetici e della stabilità in temperatura». Il nuovo microscopio potenzia l’infrastruttura di ricerca multidisciplinare europea CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium) nel campo della scienza dei materiali, i biomateriali e le nanotecnologie. L’accesso al nuovo laboratorio è aperto ai ricercatori di tutto il mondo, che possono sottoporre proposte di esperimento attraverso la piattaforma prevista dall’infrastruttura. Il collaudo del nuovo microscopio è avvenuto alla presenza dei rappresentanti e dei tecnici della Jeol, dei ricercatori e responsabili dell’Università del Salento e di ricercatori con riconosciuta esperienza di livello internazionale del campo della micrososcopia elettronica afferenti al CNR e ad Area Science Park (Trieste).
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03.02.2023
Cultura e Creatività: nuove leve per l’innovazione multisettoriale
Secondo le stime della Commissione Europea, le industrie culturali e creative generano in Europa 558 miliardi di euro di valore, pari a circa il 5,3% del PIL europeo totale, occupando circa 12 milioni di persone (di cui 1,5 milioni in Italia), pari al 7,5% di tutte le persone impiegate, più del settore automotive. È questa l’istantanea di un settore frammentato ed eterogeneo, fatto di realtà diverse per dimensioni e ambiti di attività, che spazia tra architettura e design, artigianato d’arte, arti visive e dello spettacolo, editoria, valorizzazione del patrimonio culturale e molto altro. Queste imprese svolgono un ruolo riconosciuto di “attivatori” di innovazione e sviluppo su una moltitudine di settori (manifatturiero, health & life science, costruzioni etc) e innestano ricadute positive su numerosi processi, tra cui la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la resilienza economica, la digitalizzazione. Il Friuli Venezia Giulia già da una decina d’anni, una delle prime regioni in Italia a farlo, ha deciso di investire in questo settore, grazie a specifiche linee di finanziamento, tra cui i finanziamenti dei fondi europei POR-FESR. Suo partner tecnico scientifico è Area science Park che ha dato impulso a una serie di progetti e reti volti a rafforzare la collaborazione tra imprese e ricerca scientifica, incoraggiando al contempo la generazione di startup e spin-off innovativi. Ciò si è concretizzato nel supporto formativo e consulenziale dato a 409 professionisti e imprenditori e nell’avvio di 169 startup culturali e creative. Prossimo passo, il lancio imminente di KIC EIT C&C – Culture and Creativity, la nuova “comunità dell’innovazione” europea finanziata dall’European Institute for Innovation and Technology (EIT) che si aggiunge alle otto comunità già esistenti e che, attraverso la leva della cultura e della creatività, avrà la missione di generare nuovi posti di lavoro, favorire una crescita sostenibile e creare effetti di spill-over tra diversi settori. Area Science Park è uno dei 50 Lead partner che potrà avere accesso all’associazione e contribuire all’intera filiera dell’innovazione del settore secondo il paradigma del knowledge triangle: formazione, ricerca, e impresa. Obiettivi della KIC EIT C&C – Culture and Creativity saranno infatti il lancio e lo sviluppo di imprese tramite programmi di accelerazione per le imprese, l’alta formazione con forti componenti di imprenditorialità; il supporto alla ricerca e allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi. Di tutto questo si è parlato durante l’evento “Cultura e Creatività: nuove leve per l’innovazione multisettoriale”, organizzato in Area Science Park, con esperti e operatori europei e nazionali, tra i quali Johanna Leissner, Scientific Representative per il Fraunhofer e membro del Gruppo di Esperti Europeo “Cultural Heritage”. Leissner che si è soffermata sulle conseguenze dei cambiamenti climatici su monumenti, palazzi storici e paesaggio, causati da eventi metereologici estremi che favoriscono fenomeni di corrosione ed erosione. Di qui la necessità e l’urgenza di un’alleanza stabile tra salvaguardia dei beni culturali e scienza, per individuare soluzioni innovative in grado di preservare le nostre ricchezze storiche e ambientali. In quest’ottica, negli ultimi anni sono stati oltre 200 i progetti multidisciplinari di ricerca sviluppati a livello europeo. Tra i molti relatrici e relatori di rilievo dell’evento, il prof. Pierluigi Sacco, Senior Advisor, Organisation of Economic Co-operation and Development (OECD), che ha trattato il tema della Cultura e creatività come attivatore dell’innovazione trasversale a tutti i settori economici e dei nuovi trend sociali e tecnologici in atto, e Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET Digital Culture Center che si è soffermata sul ruolo dell’arte nelle frontiere dell’innovazione e delle applicazioni del digitale nelle sue declinazioni sociali, culturali e antropologiche.
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02.02.2023
Presentata a Roma la III edizione del Big Science Business Forum in programma a Trieste nel 2024
“Ciò che contraddistingue Area Science Park è la capacità, sviluppata negli anni, di raccordare la ricerca, la tecnologia e il mondo imprenditoriale. Il Big Science Business Forum rappresenta per noi l’occasione di mostrare come il prodotto della ricerca sia fondamentale per l’impresa” così la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del BSBF Big Science Business Forum 2024, ospitata il 1° febbraio presso la sede di Rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia a Roma. Il forum, punto di incontro tra ricerca e industria che unisce le principali Infrastrutture di Ricerca Europee, è un’occasione importante per l’Italia, anche alla luce degli investimenti – pari a 1.58 miliardi di Euro – che il PNRR ha iniettato per il potenziamento di 30 selezionate infrastrutture di ricerca e la creazione di ulteriori 25 orientate all’innovazione, in partenariato con l’industria. A due di queste 30 infrastrutture contribuisce anche Area Science Park: di una, dedicata allo studio dei nuovi patogeni, l’ente nazionale di ricerca è coordinatore, di un’altra con focus sullo studio di nuovi materiali, è partner. Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre ai Presedenti degli enti di ricerca coinvolgi (Area Science Park, CNR, INFN, INAF), il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il Governatore della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Dopo Copenaghen nel 2018 e Granada nel 2022, è stata scelta la città di Trieste per ospitare il BSBF 2024: il forum si svolgerà in autunno presso il centro congressi di Porto Vecchio. Il progetto risultato vincitore della competizione europea è stato voluto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed è frutto di un lavoro condiviso con l’ente nazionale di ricerca Area Science Park, l’ILO Network Italia, coordinamento Nazionale degli Industrial Liaison Officers presso le grandi organizzazioni internazionali della Big Science (CNR, ENEA,INAF, INFN) e PromoTurismoFVG. “Le infrastrutture di ricerca cambiano i territori poiché attraggono giovani talenti, promuovono l’internazionalizzazione dei progetti e la mobilità dei ricercatori, sviluppano metodi e tecnologie di frontiera che si ripercuotono sulla cultura tecnico scientifica, sulla capacità imprenditoriale dalla scienza e sulla produttività nell’industria” ha continuato la Presidente Petrillo durante la conferenza stampa “Gli economisti hanno dimostrato, usando diversi modelli, che per ogni euro investito in appalti e gare per acquisto di servizi e tecnologie avanzate ne rientrano tre. Questo dimostra che c’è un impatto economico tangibile sui territori che ospitano infrastrutture di ricerca” ha poi concluso la prof.ssa Petrillo.
big science infrastrutture di ricerca Servizi per l'Innovazione
19.01.2023
Al via la prima rete quantistica inter-europea
La Quantum Key Distribution (QKD) è un protocollo in grado di fornire comunicazioni di dati sicure grazie alle leggi della fisica quantistica, proteggendo da potenziali attacchi: un eventuale tentativo di intercettare la chiave distribuita attraverso QKD lascerebbe, infatti, una traccia che consentirebbe di rilevare l’intrusione e di agire contro eventuali minacce alla riservatezza. Una dimostrazione pubblica di QKD è stata effettuata con successo durante la riunione dei ministri del G20 sulla digitalizzazione svoltosi a Trieste nel 2021 collegando, per la prima volta, tre Paesi diversi – Italia, Slovenia e Croazia – su una rete quantistica in fibra ottica: l’esperimento ha avuto esito positivo, mostrando la maturità del sistema tecnologico della QKD, e ponendolo sotto i riflettori per applicazioni commerciali nel breve termine. Oggi, la rivista Advanced Quantum Technologies ne riporta i risultati: l’esperimento ha rappresentato la prima dimostrazione pubblica di EuroQCI, l’innovativa rete europea per le comunicazioni quantistiche a cui l’Italia partecipa con la propria rete scientifica, dalle piccole e medie imprese fino a grandi gruppi industriali. EuroQCI, a cui l’Italia partecipa con il supporto del Consiglio nazionale delle ricerche e delle Università di Firenze e Trieste, unisce la fibra ottica commerciale a quella di satelliti dedicati: proteggerà i dati sensibili e le infrastrutture critiche, fornendo un ulteriore livello di sicurezza basato sulla fisica quantistica. Ciò migliorerà la sovranità digitale e la competitività industriale dell’Europa, diventando uno dei pilastri principali della nuova strategia di cybersecurity dell’UE per i prossimi decenni. Nel lavoro appena pubblicato, gli autori hanno dato il via all’iniziativa EuroQCI collegando Italia, Slovenia e Croazia, su una rete quantistica in fibra. La rete collega stabilmente Trieste a Fiume con un unico collegamento in fibra di 100 km, e a Lubiana tramite un trusted node a Postumia. La rete è realizzata grazie all’Università di Trieste, al gruppo Quantum Communications dell’Istituto nazionale di ottica (Ino) del Cnr di Firenze, alla Technical University of Denmark (DTU) e all’Università di Firenze nell’ambito del “Quantum FVG”, progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dalla Facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Lubiana, dall’Istituto Ruder Boškovi e dalla Facoltà di Scienze dei Trasporti e del Traffico di Zagabria. La realizzazione tecnica è stata curata da QTI srl – spin-off del Cnr e società partecipata Telsy – con il supporto di TIM, Sparkle, Telekom Slovenije, OIV – Digital signals and networks, Stelkom e Lightnet che hanno fornito l’infrastruttura in fibra ottica. L’evento di comunicazione quantistica è stato incoraggiato e sostenuto dalla Presidenza del G20 2021, dai Ministeri italiani MiSE e MAECI.
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17.01.2023
IN-PLAN: facilitare la transizione energetica attraverso la pianificazione territoriale
I governi locali e regionali svolgono un ruolo fondamentale nel contrasto al cambiamento climatico: tuttavia, la mancanza di obiettivi vincolanti e di incentivi e la mancanza di un approccio sistemico, integrato e coerente alla pianificazione energetica e climatica ostacolano l’attuazione della transizione energetica. La pianificazione territoriale, influenzando la distribuzione di persone e attività, permette di creare un’organizzazione razionale dell’uso del suolo, armonizzando e collegando i suoi diversi utilizzi, in modo da equilibrare le esigenze di sviluppo con la necessità di proteggere l’ambiente, aumentare la resilienza e conseguire obiettivi sociali ed economici. La pianificazione territoriale può essere quindi una soluzione ai problemi che ora impediscono l’attuazione della transizione energetica a livello nazionale, regionale e locale. Dall’esigenza di diffondere questo nuovo approccio nasce il progetto europeo IN-PLAN, finanziato dal Programma LIFE, con l’obiettivo di conferire agli enti locali e regionali la capacità di utilizzare i piani territoriali per attuare politiche energetiche e climatiche, aumentando così il numero di progetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e accrescendo l’efficienza energetica. IN-PLAN inizialmente rafforzerà le capacità di circa 50 agenzie europee per l’energia, per il clima e per lo sviluppo; in seguito, trasmetterà tali conoscenze ai governi locali e regionali, fornendo il sostegno necessario per attuare le pratiche integrate in materia di energia, clima e pianificazione territoriale. Entro 5 anni dalla fine del progetto, saranno quasi 700 le autorità pubbliche mobilitate, con conseguente sviluppo, attuazione e monitoraggio di piani integrati: ciò comporterà un notevole risparmio energetico, un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, una riduzione delle emissioni di CO2 e un aumento degli investimenti nella sostenibilità. Area Science Park è il partner di riferimento per l’Italia e metterà a disposizione del partenariato e dei beneficiari delle attività previste le proprie competenze nel campo della pianificazione della mobilità, energetica e climatica. Nel nostro territorio nazionale sono state individuate tre lighthouse, o “città faro”, che hanno già avviato un percorso di pianificazione integrata e che potranno sperimentare la metodologia di IN-PLAN con il supporto degli esperti di Area: si tratta dei Comuni di Narni, Padova e Prato. In Europa esistono già esempi di integrazione nell’ambito della pianificazione energetica e territoriale, come nella città di Lahti in Finlandia, ma sono sporadici, non sistematici e raramente legati a voci di bilancio locali e regionali. C’è quindi bisogno di adottare un approccio olistico: il progetto IN-PLAN (acronimo di Implementazione del Primo Principio di Efficienza Energetica nella Pianificazione Regionale) affronta questa necessità sviluppando e testando una nuova metodologia in Croazia, Irlanda, Italia, Romania e Svezia, che poi estenderà ad altri Stati membri e regioni dell’UE attraverso un programma di capacity building. “Comuni, città e regioni sono in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico, ma hanno bisogno di strumenti e metodi adeguati per essere efficaci” afferma Fabio Tomasi, Responsabile dell’Ufficio Sviluppo e Gestione Progetti di Area Science Park. “IN-PLAN si inserisce perfettamente nello sforzo comune dei Paesi e delle istituzioni europee per promuovere il ruolo della pianificazione territoriale e della governance nel contribuire agli obiettivi comuni dell’UE. Il progetto permetterà di lavorare in modo più efficace con gli strumenti e le procedure di pianificazione esistenti, in particolare con quelli relativi agli investimenti economici, all’ambiente, all’energia e ai trasporti.” Per maggiori informazioni: https://fedarene.org/project/in-plan/ Partners di IN-PLAN: REGEA – North-West Croatia Regional Energy Agency (Croatia), IEECP – Institute For European Energy And Climate Policy (Netherlands), UIV Urban Innovation Vienna (Austria) TUS – Technological University of the Shannon: Midlands Midwest (Ireland), EKV Innovatum Progress (Svezia), AREA – Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste (Italia), ALEA Agentia Locala Energiei Alba (Romania), TEA – Tipperary Energy Agency (Irlanda), FEDARENE – Federation Europeenne Des Agences Et Des Regions Pour L’Energie Et Environment (Belgio)
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23.12.2022
Test4Digitalization seconda edizione: pubblicata la graduatoria dei progetti approvati
33 progetti approvati, 15 finanziati per intero, 1 parzialmente Sono 16 i progetti di trasformazione digitale che saranno finanziati dalla seconda edizione di Test4Digitalization, il bando promosso da Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, e che offre un contributo a fondo perduto per lo sviluppo di prototipi, demo, proof of concept (POC) o iniziative pilota nate a partire da esigenze concrete di trasformazione digitale delle imprese. Si è appena conclusa, infatti, la valutazione delle 33 candidature presentate dalle piccole e medie imprese regionali insieme ad aziende provider di tecnologie ICT nazionali e internazionali. Grazie a una dotazione complessiva di 400.000 € su fondi Sviluppo e Coesione FVG, la call, che si è chiusa lo scorso 21 novembre, consente di finanziare 15 progetti per intero, mentre il sedicesimo soltanto in misura parziale. L’idea alla base dell’iniziativa è quella di sostenere la fase iniziale del processo di digitalizzazione, prima di passare a un eventuale sviluppo su larga scala. Le aziende regionali che saranno finanziate provengono per la maggior parte dal settore manifatturiero (11), poi dal settore cultura e creatività (4), e infine dall’edilizia (1). Tutte hanno presentato un progetto da sviluppare in collaborazione con una o più imprese ICT nazionali o internazionali. I progetti finanziati utilizzeranno diverse tecnologie: dalla sensorizzazione all’automazione avanzata, dalla simulazione all’ottimizzazione, dall’AI all’integrazione dei processi, dal BIM al gaming. Scopri la graduatoria  
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20.12.2022
Riciclo delle imbarcazioni da diporto: allo studio un accordo di collaborazione fra il programma REFIBER e il consorzio francese ‘APER’
È sbarcato a Parigi REFIBER, il programma di ricerca di Area Science Park e Innovando srl per la realizzazione di una filiera nazionale del riciclo degli scafi delle imbarcazioni in vetroresina. L’occasione è stata quella della Fiera Nautica tenutasi negli scorsi giorni nella capitale francese, una delle più importanti del settore con i suoi 150.000 visitatori e 650 espositori. “Abbiamo incontrato i rappresentanti di ‘APER-Eco-organisme bateaux de plaisance’, il consorzio francese per la raccolta e la demolizione dei natanti e delle imbarcazioni da diporto che rappresenta oggi la migliore prassi europea del settore – spiega, Marcello Guaiana, presidente dell’Associazione Temporanea di Scopo che realizza il programma REFIBER -. Il nostro obiettivo è quello di trovare una convergenza tra la nostra iniziativa di ricerca e l’operatività di APER per una valutazione congiunta di tecnologie innovative per il riciclo dei materiali provenienti dalle demolizioni e le soluzioni per la sostituzione di materiali critici per migliorare la sostenibilità delle imbarcazioni”. La dismissione e la gestione dello smaltimento delle imbarcazioni da diporto a fine vita è un problema ambientale nonché socioeconomico molto rilevante. A oggi, infatti, in Italia non esiste ancora un modello strutturato di raccolta organizzata per la corretta gestione del fine vita delle imbarcazioni di lunghezza tra i 10 e 24 metri, basti pensare che negli ultimi dieci anni delle circa 10.000 imbarcazioni cancellate dai registri ufficiali solo una minima percentuale è gestita in modo corretto. REFIBER punta a realizzare un hub che possa concentrare e valorizzare i flussi di materiali derivanti dallo smantellamento degli scafi. Tra questi c’è la vetroresina, materiale a più strati composto da plastica e vetro, che con il 60% in peso rappresenta la frazione più abbondante e di più difficile trattamento. Un modello di gestione che il programma sta analizzando è quello, già consolidato in altri ambiti, dell’EPR-Extended Producer Responsibility, la responsabilità estesa del produttore, che prevede il coinvolgimento di produttori e distributori del settore. “Vogliamo contribuire in modo coordinato ad un’evoluzione armonizzata delle norme di settore a livello Europeo – sottolinea Ivana Lazarevic, vice direttrice generale di APER -. Attraverso la collaborazione sarà più facile condividere e concertare attività di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti degli stakeholders nazionali ed internazionali”. In questa fase REFIBER si concentra sulle imbarcazioni da diporto, ma non si esclude la possibilità di aprire il sistema alla gestione anche dei natanti di lunghezza inferiore ai 10 metri. “Una migliore reciproca comunicazione potrà accelerare la realizzazione del programma REFIBER – auspicano Francesco Di Pierro e Cveta Majtanovic di Innovando – facendo tesoro dell’esperienza pluriennale acquisita da APER con operatori privati e istituzioni pubbliche, potenziando la condivisione di buone pratiche operative”. “Nel medio termine – conclude Matilde Cecchi di Area Science Park – si potranno valutare le condizioni ottimali per promuovere e attuare iniziative collaborative e progetti di ricerca finalizzati a sperimentare nuove tecnologie per rendere il settore della nautica più sostenibile”.
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12.12.2022
Mobilità urbana e cambiamenti climatici: il report realizzato da Area Science Park nell’ambito del progetto europeo Urban Transports
La regione mediterranea si riscalda il 20% più velocemente rispetto ad altre regioni del mondo e le autorità locali sono in prima linea nelle azioni per l’adattamento e la mitigazione dei molteplici impatti del cambiamento climatico. Per questo è nata la Urban Transports Community, finanziata dal Programma Interreg MED che promuove la pianificazione della mobilità urbana sostenibile nella regione euromediterranea come strumento efficace per ridurre le emissioni di carbonio e migliorare la qualità di vita della popolazione e dell’ambiente. La Urban Transports Community ha pubblicato a supporto delle autorità locali una selezione di strumenti e soluzioni con il più alto potenziale di replicabilità nella piattaforma MedUrbanTools (gestita da MedCities). Questi strumenti sono stati progettati, implementati e testati grazie a quasi 200 organizzazioni partner (autorità pubbliche, associazioni, pianificatori della mobilità, università e organizzazioni internazionali, tra gli altri) attive in 12 Paesi europei. La Urban Transports Community è nata da un progetto guidato da MedCities (Barcellona, Spagna), in collaborazione con UNIMED Mediterranean Universities Union (Roma, Italia), Area Science Park (Trieste, Italia), CODATU (Lione, Francia), CIVINET CY- EL (Cipro-Grecia), POLIS, Cities and Regions for transport innovation (Bruxelles, Belgio) e Comune di Durazzo (Durazzo, Albania). Nell’ambito del progetto Urban Trasnports gli esperti di Area Science Park hanno sviluppato diversi report che costituiscono per i decisori politici e i pianificatori urbani delle guide di riferimento e una base scientifica su cui basare la pianificazione della mobilità e delle infrastrutture ad essa connesse. L’adattamento della mobilità urbana ai cambiamenti climatici è il tema di uno di questi policy brief, che verrà presentato mercoledì 14 dicembre durante l’evento “Mediterranean cities and climate change: making the urban transport sector more resilient and less impactful”. Il report descrive i principali impatti dei cambiamenti climatici sulla mobilità urbana con l’obiettivo di sensibilizzare i decisori politici, suggerendo possibili soluzioni per minimizzarne gli effetti e rendere il sistema della mobilità più resiliente al cambiamento climatico. Nei prossimi decenni le infrastrutture di trasporto saranno infatti esposte a un numero crescente di sfide e di minacce derivanti dagli impatti climatici: la gestione delle infrastrutture esistenti, nonché la progettazione di nuove che dovranno durare nel tempo, richiede la presa in considerazione di parametri e condizioni ambientali, climatiche e socio-economiche nuove rispetto a quelle utilizzate in passato. “Le linee guida sono state redate dopo aver fatto interagire un gruppo multidisciplinare di esperti internazionali su questa tematica nell’ambito di tre workshop che hanno permesso al team di progetto di comprendere meglio tutti gli aspetti di questa tematica senza trascurare alcun elemento. – afferma Fabio Tomasi, responsabile dell’Ufficio Sviluppo e Gestione Progetti di Area Science Park – Se infatti ridurre le emissioni clima alteranti dei trasporti resta la priorità bisogna prendere atto che il cambiamento climatico è già una realtà che sta portando ad eventi climatici sempre più estremi e sempre più frequenti. Di conseguenza è necessario comprendere quale sarà l’impatto climatico specifico sul proprio territorio e poi agire di conseguenza per adeguare le infrastrutture e ripianificare i servizi di mobilità per renderli meno vulnerabili ad eventi estremi.” Nel corso del progetto Area Science Park ha realizzato altri due report verticali su tecnologie, il primo dei quali sull’analisi dei trend tecnologici relativi alle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici Le colonnine di ricarica non sono infatti l’unica soluzione tecnologica possibile, soprattutto se prendiamo in considerazione veicoli più pesanti, come bus o camion, o più leggeri, come gli scooter: per ogni soluzione tecnologica è stato quindi analizzato il grado di maturazione, i vantaggi e gli svantaggi e i possibili ambiti di applicazione. L’altro riguarda la diffusione di veicoli a guida autonoma sulle città. La diffusione di veicoli a guida autonoma e condivisi potrebbe avere un effetto rivoluzionario sulla mobilità offrendo grandi opportunità ambientali, economiche e sociali, ma anche ponendo nuove sfide e problematiche. Quanto agli altri “Policy brief” prodotti nell’ambito di Urban Transports oltre a quello che sarà presentato il 14 dicembre, questi i temi: Promozione della mobilità dolce nel Mediterraneo, Turismo e mobilità nel Mediterraneo, E-Mobility in the Mediterranean. I report sono consultabili qui.
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01.12.2022
Area Science Park protagonista alla quarta edizione del New Space Economy European ExpoForum
Prende il via alla Fiera di Roma la quarta edizione del New Space Economy European ExpoForum (NSE 2022), che si terrà nelle giornate 1, 2 e 3 dicembre. L’evento, organizzato da Fondazione E. Amaldi e Fiera Roma con il patrocinio dell’ASI, del CNEL, dell’INGV, di ICE/ITA, dell’International Astronautical Federation ed il supporto dell’ESA, offre una panoramica sulle tendenze più interessanti nel settore spaziale e riunisce visitatori, partecipanti, stakeholder pubblici e privati e organizzazioni internazionali. Area Science Park è stata invitata a partecipare alla manifestazione che quest’anno ha come tema la sostenibilità come nuovo parametro per lo sviluppo della New Space Economy e come fattore chiave nell’evoluzione del settore spaziale nazionale e globale. Area è presente con un proprio spazio espositivo all’interno del quale ci sono anche alcune realtà del Parco Scientifico e Tecnologico: Elettra Sincrotrone Trieste, Cluster Reply e Aindo. PicosaTs, azienda nata in Area e attiva nello sviluppo di nanosatelliti, partecipa a sua volta con un proprio stand. Elettra Sincrotrone Trieste è un Centro di ricerca internazionale multidisciplinare specializzato nella generazione di luce di sincrotrone e di laser ad elettroni liberi di alta qualità. Le sue due sorgenti di luce, Elettra e FERMI sono utilizzate da una vasta comunità di ricercatori provenienti dall’accademia e dall’industria per fabbricare nanostrutture e dispositivi, nonché sviluppare nuovi processi tecnologici. Cluster Reply è la società del gruppo Reply specializzata in servizi di consulenza e di integrazione di sistemi su tecnologie Microsoft. Attraverso lo sviluppo di piattaforme Cloud Microsoft Azure permette il monitoraggio della produzione e delle macchine in fabbrica al fine di identificare possibili difetti o failure e di monitorare e ottimizzare i consumi energetici grazie a specifiche funzionalità di Artificial Intelligence e Smart Maintenance. Aindo, nata dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e attiva in Area, grazie all’Intelligenza ha sviluppato la Synthetic DataOps Platform, una potente piattaforma che permette di trasformare i dati grezzi in valore, in modo rapido, sicuro ed intuitivo. Basata su una tecnologia unica per la generazione di dati sintetici, non solo garantisce un nuovo paradigma in termini di data protection, ma consente anche di affrontare, in un’unica soluzione, tutti gli aspetti legati alla gestione del dato. PicosaTs, spin-off dell’Università di Trieste cresciuto in Area, è specializzata nello sviluppo e progettazione di satelliti miniaturizzati ad altissime prestazioni in grado di trasmettere dati a velocità molto elevate con applicazioni nel settore delle telecomunicazioni e nel monitoraggio dell’ambiente. Da segnalare infine che Fabio Morea, Mobility Manager e responsabile dell’Ufficio Sostenibilità di Area Science Park sarà relatore alla tavola rotonda “Multidisciplinary approach to shape our future”, mentre Aindo e Cluster Reply prenderanno parte al “New Space Economy 2022 Brokerage Event”.
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14.11.2022
Modellizzazione e simulazione: da IP4FVG un progetto formativo per docenti dell’Istituto Tecnico Statale Jožef Stefan di Trieste
Simulare il comportamento di un prodotto prima della sua effettiva realizzazione, con evidenti vantaggi in termini di costi, tempi e sicurezza. È quello che fa l’analisi secondo il metodo degli elementi finiti (FEM), ampiamente utilizzata in ambito ingegneristico e in particolare nel settore meccanico. Esistono dei software che consentono questo tipo di modellizzazione, partendo dalla modellazione 3D per poi passare alla discretizzazione del modello (Mesh), la definizione dei materiali, dei vincoli e delle forze e infine all’analisi dei risultati (sforzi, torsioni, sollecitazioni, ecc.). Per imparare a familiarizzare con uno di questi software, MSC APEX, sei docenti dell’indirizzo Meccanica e Meccatronica dell’Istituto Tecnico Statale Jožef Stefan di Trieste hanno frequentato un corso accelerato all’interno del dimostratore del progetto IP4FVG in Area Science Park, specializzato in soluzioni tecnologiche dedicate alla simulazione e all’ottimizzazione, e in collaborazione con l’azienda AlmaTec Srl. Il corso della durata di otto ore si è svolto con lo scopo di apprendere le basi di questo software di progettazione e trasferirle poi agli studenti. “Offrire ai propri alunni una formazione scientifica e tecnologica è l’obiettivo del nostro Istituto – spiega il dirigente scolastico dello Jožef Stefan, Strani Primož – per questo siamo sempre alla ricerca di stimoli nuovi per approfondire competenze specifiche e trasversali. Abbiamo per questo avviato una collaborazione con Area Science Park e AlmaTec Srl, che ha provveduto a fornire i software necessari, ma soprattutto il personale tecnico per un corso accelerato dell’uso del software”. Le conoscenze acquisite dai docenti saranno materia di insegnamento per gli studenti delle classi del triennio, prima con un corso di 12 ore diviso in quattro pomeriggi, poi con l’uso pratico del software per i progetti e gli esperimenti inclusi nel progetto formativo.
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